Cosa vedere in Sicilia Occidentale

Una settimana è il giusto tempo di permanenza se si vuole esplorare la Sicilia Occidentale: dai monumenti alle spiagge cristalline, dai borghi incantevoli a quelli abbandonati. Insomma, la Sicilia Occidentale offre un viaggio variopinto, in cui è impossibile annoiarsi. L’itinerario di 7 giorni di cui vi parlerò è un anello che ha compreso il tratto di costa fino a Menfi (Mozia, Marsala, Mazara del Vallo e Selinunte), per tornare poi dall’interno visitando i borghi di Poggioreale, Gibellina e Segesta. Se aveste più tempo a disposizione, in fondo all’articolo troverete anche un itinerario più lungo, di 10 o 14 giorni. Ma eccovi tutte le cose da vedere in Sicilia Occidentale, con l’itinerario dettagliato di 7 o 10 giorni.

Foresteria Planeta a Menfi
la Foresteria Planeta a Menfi

Come spostarsi in Sicilia Occidentale

Il modo migliore per spostarsi in Sicilia Occidentale è indubbiamente l’auto.Potrebbe essere sicuramente più emozionante girarla con i mezzi pubblici, come si fa in molti paesi del mondo, ma qui ci dovrete rinunciare. La linea ferroviaria è quasi inesistente e gli autobus non sono frequenti e capillari, tutt’altro. Per il noleggio auto vi consiglio di utilizzare il sito di Discovercars, un sito comparativo dove potrete scegliere l’auto e il prezzo che più preferite. Per evitare fregature comunque, ricordatevi di controllare sempre il voto e le recensioni che gli utenti danno alle varie compagnie di autonoleggio. Li trovate sul sito stesso di Discovercars, ma potete fare un doppio controllo anche su Trustpilot. Alcune compagnie offrono prezzi stracciati ma il servizio poi è pessimo. Vi consiglio anche di prenotare con un certo anticipo, soprattutto se ci andate in alta stagione, per avere più scelta e per pagare di meno. Tendenzialmente vale la regola che prima si prenota e meno si paga.

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Tempio di Selinunte
Tempio di Selinunte

Dove alloggiare in Sicilia Occidentale

  • B&B Hotel Palermo Quattro Canti (Palermo): questo hotel si trova in una posizione perfetta, al centro delle 2 principali strade pedonali (Corso Vittorio Emanuele e Via Maqueda). Da qui si può esplorare tutto il centro storico a piedi, la stazione si trova a 15’ (a piedi) ed è comodissimo anche per la sera
  • Tonnara di Scopello (Scopello): questa struttura accoglie quindici appartamenti, in cui è possibile ammirare dalla propria finestra della stanza il mare. Impossibile non rimanere estasiati dalla bellezza della Tonnara, luogo ricco di storia.
  • Le Cupole Suites & Apartments (Trapani): una struttura che si trova nel centro a Trapani ed ha diverse soluzioni con o senza balcone. Gli appartamenti sono arredati in stile moderno e sono molto belli e funzionali. Facilmente raggiungibile anche in auto. 
  • B&B Il profumo del Sale (Marsala): questo b&b si trova nel centro 
  • storico di Marsala, proprio dietro la piazza principale. Ha 3 stanze molto carine e la colazione è ottima. La proprietaria è molto disponibile e vi darà tantissime informazioni utili. 
  • La Foresteria Planetaestate (Menfi): Un boutique hotel immerso nei vitigni della Cantina Planeta, un posto perfetto per coccolarsi a suon di ottimo cibo, piscina  a sfioro, bagno turco e  centro fitness. Una struttura di alto livello che vi farà sognare.

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la terrazza dell'Hotel 4 Canti di Palermo
Vista dalla terrazza dell’Hotel Quattro Canti
La Foresteria Planetaestate in Sicilia Occidentale
Foresteria Planetaestate

Cosa vedere in Sicilia Occidentale: tutti i luoghi da non perdere

Palermo

Il nostro viaggio in Sicilia Occidentale inizia nel capoluogo: Palermo, con i suoi itinerari arabo-normanni, considerati patrimonio Unesco, ed edifici decadenti che ancora oggi è possibile ammirare in questa città, fortemente affascinante e contraddittoria allo stesso tempo. Palermo si estende sulla pianura Conca d’Oro. Il suo nome è mutato nel corso dei secoli: i fenici la chiamarono Zyz, “il fiore”, i greci la nominarono Panormos, ovvero “tutto-porto”. Successivamente si trasformò in Panormus con i romani, gli arabi lo mutarono in Balarm e, infine, i normanni decisero per Balermus. Solo in età moderna si è giunti, definitivamente, a Palermo. Grazie alla varietà di dominazioni che hanno contraddistinto la storia della città, Palermo vanta la presenza di innumerevoli monumenti dell’architettura arabo-normanna, che sono assolutamente da vedere quando si organizza un viaggio nella Sicilia Occidentale. In particolare vi consiglio:

  • Palazzo dei Normanni:  la sede dell’assemblea regionale che, al suo interno, custodisce la Cappella Palatina, una basilica costruita durante il regno di Ruggero II, in onore dei santi Pietro e Paolo, e impreziosita da mosaici bizantini. Per conoscere gli orari e il prezzo del biglietto vi consiglio di consultare il sito ufficiale.
  • Chiesa di San Giovanni l’Eremita: qui è subito riconducibile il legame con l’Oriente, grazie alla presenza delle cupole di colore rosso accesso. La chiesa presenta un bellissimo chiostro in cui sono protagoniste, per la loro delicatezza, le colonne binate caratterizzate da capitelli a foglie d’acanto, che sorreggono gli archi. Il biglietto di ingresso costa 6€ e la prima domenica del mese è gratuito.
  • Cattedrale di Palermo: chiesa di culto della città e sede arcivescovile.
    Questo monumento ha subito, nel corso dei secoli, continui restauri mantenendo però la sua funzione principale, ovvero di culto, di fortezza e di tempio funerario. Immancabile la visita sui tetti della Cattedrale, da cui è possibile ammirare la bellezza del centro storico di Palermo.Il costo del biglietto va dai 6€ ai 12€ e lo si può acquistare sia in loco che online.
  • Chiesa di Santa Caterina: magnifico gioiello barocco nel cuore del centro storico di Palermo. Per ammirare la sua bellezza è obbligatorio il giro nella chiesa e sui tetti. Anche da qui si ha la possibilità di vedere un’altra bellissima prospettiva della città. Ma accanto al monastero c’è la sua dolceria, dove è possibile assaggiare le prelibatezze che vengono preparate secondo le antiche ricette. Per visitare la Chiesa ci sono diverse opzioni di biglietto, nel sito ufficiale trovate tutto, compresi gli orari. 
  • Santa Maria dell’Ammiraglio: uno scrigno bizantino risalente al 1143, voluto da Giorgio d’Antiochia al servizio di Ruggero II. Questo monumento è, infatti, patrimonio Unesco. l mosaici presenti al suo interno rendono questa chiesa la più antica di tutta la Sicilia. Le scene riproducono il Cristo con i quattro arcangeli e i patriarchi. Per visitarla occorre un biglietto d’ingresso al costo di 2€.

Se avete la possibilità di trascorrere qualche giorno in più, trovate più informazioni in questo articolo su tutte le cose da vedere a Palermo in 3 giorni o più.

I tetti della Cattedrale di Palermo
I tetti della Cattedrale di Palermo
interno della chiesa di Santa Caterina a Palermo
interno della chiesa di Santa Caterina

Castellammare del Golfo

Dopo un’abbondante colazione (impossibile non assaggiare un’iris fritta o un pezzo di rosticceria), mi metto in macchina verso Castellammare del Golfo. Questa è una delle località più amate, sia da turisti ma anche dai locali, della Sicilia Occidentale ed è una delle gite più belle che si possano fare nei dintorni di Palermo.
In passato, durante la dominazione araba, Castellammare del Golfo era chiamata Al-Madarig, ovvero “gli scalini”. Questo nome era riferito alla lunga scalinata che collegava il punto più alto dell’abitato fino al mare. Proprio il mare ha permesso a questa cittadina di essere uno snodo commerciale importante, in particolare per la pesca del tonno. Questa è un’attività che si è manifestata per secoli e la presenza della tonnara ne è la conferma. Circondata da un paesaggio naturale mozzafiato, Castellammare del Golfo è dominata dal suo castello arabo normanno, monumento da cui prende oggi il nome. Oltre le spiagge cristalline, questa cittadina della Sicilia Occidentale offre agli appassionati di trekking la possibilità di esplorare dei bellissimi sentieri, grazie al Monte Inici con i suoi 1064 metri.

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vista di Castellamare del Golfo
il porto di Castellamare del Golfo
Castellamare del Golfo vista dall’alto

Scopello: il baglio e le calette 

Quando si giunge a Castellammare la tappa davvero obbligatoria è Scopello. Un piccolo borgo che si sviluppa intorno a un baglio costruito nel ‘700, su una formazione rocciosa che si affaccia sul mare. II mare, la tonnara e i faraglioni fanno da cornice a questo scenario mozzafiato, che per il suo fascino sembra di osservare un quadro. Infatti, chiunque giunga in questo baglio ne rimane incantato: oltrepassando il suo ingresso ad arco si viene accolti dalla quercia secolare che domina il cortile. Ma è giunta l’ora di andare a fare un tuffo al mare, con un pit-stop imperdibile per comprare il famoso pane cunzatu, da mangiare in riva a una delle fantastiche calette. In questa zona, infatti, non ci sono spiagge di sabbia, ma solo calette di piccoli ciottoli bianchi come Cala Azzurra, Cala Mazzo, Cala Bianca, Cala Rossa e Punta Pispisa. La spiaggia più gettonata è senza dubbio Guidaloca, attrezzata in parte con sdraio, ombrelloni e un baretto. Proprio accanto c’è questo parcheggio a pagamento in cui lasciare la propria auto. Trovate maggiori nell’articolo sulle 10 spiagge più belle della Sicilia Occidentale.

La Tonnara 

Ma la vera perla preziosa di Scopello è la Tonnara, con i suoi imponenti faraglioni: un luogo ricco di storia, che splende attraverso l’acqua cristallina del mare che la circonda. La struttura, oltre ad accogliere l’antica tonnara, luogo in cui si respira l’antica tradizione della pesca del tonno, ha delle bellissime dimore in cui è possibile soggiornare. Svegliarsi la mattina in un contesto del genere è sicuramente un’esperienza unica, ma se volete accedere alla struttura per visitare solamente la tonnara, avete due opzioni. La prima è il biglietto da 4€ per visitare solo il museo e la seconda è quello da 10€ che comprende la visita al museo e la possibilità di rimanere lì per fare un tuffo in mare. A Scopello non è facile posteggiare, ma fortunatamente ci sono diversi parcheggi a pagamento. Fuori dalla Tonnara ce n’è proprio uno e il biglietto giornaliero costa €7, o €5 se si arriva dopo le ore 15.

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i faraglioni davanti alla Tonnara di Scopello
I faraglioni davanti alla Tonnara di Scopello

Riserva naturale dello Zingaro

Poco distante dalla Tonnara di Scopello c’è la Riserva Naturale dello Zingaro su un’area che si estende per ben 7.200 ettari, con una costa lunga circa 17 Km. Per accedere alla riserva bisogna pagare un biglietto di 5€, ma dimenticate l’idea di venire con le infradito ai piedi. Qui bisogna camminare attraversando diversi sentieri, caratterizzati dalla macchia mediterranea. Questa riserva, infatti, oltre ad essere stata la prima in Sicilia, è il luogo ideale per chi ama fare trekking. Ci sono tre sentieri percorribili: il sentiero costiero, il percorso di mezza costa e il sentiero alto. Quest’ultimo è raccomandato solo per chi è esperto e allenato, perchè bisogna percorrere dei sentieri in salita per circa 17 km, per 7 ore circa di camminata (andata e ritorno).
Nella Riserva Naturale dello Zingaro però ci sono anche tantissime calette in cui godersi un po’ di relax al sole, magari leggendo quel libro che abbiamo tenuto sul comodino per diversi mesi. Scherzi a parte, queste calette rappresentano il paradiso per gli amanti dello snorkeling. Indossate la maschera ed esplorate i bellissimi fondali, non vorrete più uscire dall’acqua! Cosa importantissima: se decidete di venire alla Riserva dello Zingaro portate con voi l’acqua e il cibo perché non avrete modo di comprarle in loco!

caletta nella Riserva Naturale dello Zingaro
caletta nella Riserva Naturale dello Zingaro

San Vito Lo Capo 

Sono pronta per il terzo giorno del mio itinerario in Sicilia Occidentale, e mi dirigo verso San Vito Lo Capo. Il luogo è perfetto per le famiglie con bambini. Qui la spiaggia è caratterizzata da una sabbia finissima e da un mare trasparente. Non mancano anche i servizi, come il bellissimo progetto “ZERO BARRIERE”, pensato per le persone con diversa abilità motoria. Con i mezzi idonei, il mare diventa accessibile a chiunque e si trasforma in un elemento di integrazione. A questa spiaggia paradisiaca fa da sfondo l’imponente sagoma del Monte Cofano, riconoscibile da tutta la costa.

la costa di San Vito lo Capo
la costa di San Vito lo Capo

Grotta Mangiapane di Custonaci

Protetta dalle pareti di questo Monte c’è poi una grande grotta abitata sin dal paleolitico, diventata una delle maggiori attrazioni naturali della Sicilia Occidentale. Alta circa 70 metri, larga 13 e profonda 50, è la Grotta Mangiapane di Scurati, proprietà della famiglia Mangiapane che vi abitò dal 1819 fino agli anni ’50. La grotta accoglie al suo interno, e nelle immediate vicinanze, un piccolo borgo rurale con case, stalle, ovili e pollai. Dopo l’abbandono il borgo è stato restaurato e dal 1983 vi si svolge, nel periodo natalizio, la manifestazione denominata “Presepe vivente di Custonaci – La Natività e i Mestieri Tradizionali”. È un presepe vivente molto particolare in cui rivivono le tradizioni contadine e artigianali di quel territorio, e coinvolge tutti gli abitanti del paese. Calcolate che vi prendono parte circa 160 persone, dev’essere un vero spettacolo! Custonaci, inoltre, è celebre per il suo marmo, dandole il titolo “Città Internazionale dei Marmi”. Con il marmo di Custonaci sono state costruite diverse importanti opere architettoniche, come la Basilica di San Pietro a Roma.

la Grotta Mangiapane di Custonaci
la Grotta Mangiapane di Custonaci

Erice

È arrivato il momento di allontanarsi dal mare per salire in alto verso Erice, un borgo medievale molto ben conservato, con viuzze strette e tortuose. Da vedere c’è assolutamente il Castello di Venere, un castello normanno che si trova all’estremità della cittadina, da cui si gode una vista magnifica su Trapani e sulle isole Egadi. Non impiegherete più di 2h a girarla tutta, ma ne vale davvero la pena. Durante la visita non dimenticatevi di fare una sosta alla famosa Pasticceria di Maria Grammatico per mangiare le paste di mandorla e le genovesi. Vi leccherete i baffi! Per raggiungere Erice avete diverse opzioni: la funicolare con Funierice, che parte da Trapani e impiega circa 15’,  l’auto, e il tempo di percorrenza è circa 30’ o, se siete sportivi e buoni camminatori, potete arrivare anche a piedi. Impiegherete circa 2h-2h 30’ per arrivare sù, ma ne sarà valsa la pena. Piccola nota: essendo in montagna a Erice fa più freddo che a Trapani, ci sono almeno 5-6 gradi in meno, quindi è la gita perfetta se volete un pò di tregua dalla canicola estiva.

Erice
Erice

Trapani 

Nella punta più occidentale della Sicilia, c’è Trapani che volge il suo sguardo verso le isole Egadi. Conosciuta anche come la città delle Cento Chiese, Trapani custodisce edifici barocchi, chiese e castelli. Imperdibile la visita della Cattedrale di San Lorenzo in stile barocco, ma le cui origini risalgono all’epoca normanna. Alla scoperta dei luoghi di culto, un’altra tappa fondamentale è il Santuario dell’Annunziata, che conserva l’opera la Madonna di Trapani. Bellissimi edifici barocchi come la Chiesa del Collegio dei Gesuiti, il Palazzo Senatorio, il Palazzo Lucatelli e Palazzo d’Alì risiedono lungo le strade arabeggianti del centro di Trapani. Due simboli della città sono la Torre Ligny e il Castello della Colombaia, noto anche come Castello del mare, visitabile solo durante le giornate FAI.Non dimenticate di fare una passeggiata lungo le antiche mura perimetrali della città, ovvero le Mura di Tramontana o di passeggiare dentro Villa Margherita. Da Trapani è possibile prendere gli aliscafi e i traghetti per Favignana, Marettimo, Levanzo e per Pantelleria

strada del centro storico di Trapani
strada del centro storico di Trapani

Le saline di Mozia 

Da Trapani decido di muovermi in direzione Mozia, per vedere le famose saline. Per arrivarci si percorre una strada chiamata proprio Via del Sale che attraversa un paesaggio fatto di mucchi di sale, saline e mulini abbandonati. Fermatevi all’altezza del Museo Saline Ettore e Infersa, davanti al molo per l’isola di San Pantaleo (Mozia). Da qui sì può raggiungere l’antico insediamento fenicio di Mozia e visitare la laguna dello Stagnone. Se non avete molto tempo, fermatevi almeno per un caffè al Ristorante Mamma Caura che ha una bellissima vista sulle saline e sul mulino, ma la vista migliore da qui si gode al tramonto, quando il sole illumina tutte le saline di rosa. Un altro posto bello dove poter vedere e visitare le saline è il Museo del Sale, davanti alle saline di Nubia. Qui organizzano dei tour, ma si può anche solo entrare per fare delle foto (pagando un ingresso di 3 euro) e bere qualcosa al tramonto nel bar del museo (la vista è super anche qui).

Tramonto sulle saline di Mozia
Tramonto sulle saline di Mozia

Marsala

Proseguendo lungo la Via del sale, dopo neanche 10 km si arriva a Marsala, famosa per i suoi vini. Marsala è una cittadina molto carina, con un centro storico lastricato ed elegante. Con una bella passeggiata lungo il mare si arriva a Capo Boeo (il punto più a ovest d’Italia), dove c’è il Museo Archeologico che conserva i resti di una preziosissima nave da guerra cartaginese e diverse cantine vinicole, come le Cantine Florio. Il tour nelle cantine dura 30’ minuti e la degustazione si trasforma in un’esperienza sensoriale, grazie anche all’abbinamento con una selezione gastronomica. Il centro storico di Marsala è piccolo e si riesce a visitare tutto in un pomeriggio o poco più. Per l’aperitivo vi consiglio di tornare alle saline per vedere il tramonto dal Mamma Caura, mentre per la cena vi consiglio recata l’Osteria San Lorenzo. Sogno ancora i gamberi rossi di Mazara che ho mangiato qui! 

chiesa di Marsala
Marsala

Mazara del Vallo 

Dopo la ricca colazione del b&b sono partita per Mazara del Vallo, un’altra cosa da vedere durante un viaggio in Sicilia Occidentale. Devo ammettere che la mia prima impressione non è stata delle migliori, la città mi è sembrata lasciata a se stessa, con tanti palazzi distrutti dall’incuria ed un piano regolatore definito solo dall’abusivismo edilizio. In realtà, addentrandomi nel centro della città o per meglio dire la “casbah”, come viene chiamata, ho scoperto dei tesori incredibili che valgono la sosta. Partendo dalla bellissima Piazza della Repubblica con la cattedrale barocca ed il Seminario vescovile, da cui, attraverso i vicoli multietnici, si giunge nel cuore della città. Le cose da non perdere a Mazara del Vallo sono: la Chiesa di S.Francesco, il Collegio dei Gesuiti, i resti della chiesa di S.Ignazio e il Museo del Satiro

la kasbah di Mazara del Vallo
la casbah di Mazara del Vallo

Selinunte

Da Mazara il mio viaggio è proseguito verso Selinunte, uno dei siti archeologici più suggestivi della Sicilia. L’area archeologica, la più grande d’Europa, è divisa in due parti: i templi orientali, a mio avviso quelli più spettacolari, che si trovano accanto alla biglietteria, e l’Acropoli. I resti di questa antica città greca sono impressionanti e la vista sul mare è da pelle d’oca. I blocchi di marmo sono enormi, sembra un luogo che è stato abitato da giganti. Dicono che una delle viste migliori sia dal lido di Zabbara, la spiaggia che si stende ai piedi delle rovine. Purtroppo non vi si può più accedere dal sito, ma bisogna arrivare in auto a Marinella di Selinunte e, da qui, incamminarsi a piedi lungo la spiaggia. Potrebbe valerne la pena! 

Parco Archeologico di Selinunte
Parco Archeologico di Selinunte

Poggioreale

La prima tappa dell’ultimo giorno in Sicilia Occidentale è stata la città abbandonata di Poggioreale, disabitata dal 1968 dopo il terremoto del Belice che rase al suolo Gibellina e altre cittadine limitrofe. Quello che si visita oggi sono le rovine di questa cittadina, una sorta di Pompei dell’era moderna, dove tutto è stato lasciato così com’era nel momento della tragedia. È un luogo suggestivo ed estremamente fotogenico; si cammina tra le vie e le piazze circondate da palazzi crollati e invasi dalle piante. Poco distante vale una sosta anche Gibellina Vecchia, un posto che desideravo visitare da anni, dopo aver visto un docu-film di Paolini sulla tragedia di Ustica, girato proprio lì.

rovine di Poggioreale
rovine di Poggioreale

Gibellina e il Cretto di Burri 

A differenza di Poggioreale, Gibellina venne completamente rasa al suolo dal terremoto del 1968. Per la sua ricostruzione l’ex sindaco della città ebbe l’idea di “umanizzare” il territorio coinvolgendo diversi artisti di fama mondiale come Consagra, Burri, Schifano, Cascella, Arnaldo Pomodoro e Paladino che rinnovarono il nuovo spazio urbano secondo una prospettiva innovativa. Alberto Burri, però, si rifiutò di inserire una sua opera nel nuovo contesto urbano e realizzò un “Grande Cretto” bianco di 80 mila metri quadri di cemento e macerie, a memoria del sisma che la distrusse. Oggi, il Cretto di Burri rappresenta un luogo veramente suggestivo che conserva il ricordo di quel tragico avvenimento.

il Cretto di Burri a Gibellina
il Cretto di Burri a Gibellina

Segesta

Questo itinerario di 7 giorni in Sicilia Occidentale si conclude a Segesta, l’ultima tappa prima di rientrare a Palermo. Anche in questo caso parliamo di sito archeologico greco di inestimabile valore. Situato accanto ad una profonda gola naturale in mezzo a montagne selvagge, Segesta ha una posizione magnifica da cui si vede il mare. Quello che resta oggi dell’antica Segesta sono un tempio dorico incompiuto, molto ben conservato, ma soprattutto un teatro in cima ad un’altura che gode di una scenografia naturale spettacolare, anch’esso praticamente intatto. Potete consultare il loro sito per il programma degli spettacoli che avvengono durante l’anno e per comprare il biglietto. Che dire, come molte altre regioni italiane, anche in Sicilia ci si potrebbe stare mesi e mesi a visitare e scoprire le sue innumerevoli bellezze, per non parlare del mare e della natura. Io poi ho veramente un debole per questa terra anche per la sua cucina, che è la mia preferita in assoluto. Credo che potrei nutrirmi di arancine e cannoli per tutta la vita!

il teatro antico di Segesta
il teatro antico di Segesta

Itinerario in Sicilia Occidentale di 7 giorni

  1. Palermo 
  2. Castellammare del Golfo, Scopello e Riserva dello Zingaro 
  3. San Vito Lo Capo e le Grotte Mangiapane di Custonaci
  4. Erice e Trapani
  5. Le saline di Mozia e Marsala
  6. Mazara del Vallo e i templi di Selinunte
  7. Poggioreale, Gibellina e Segesta (e ritorno a Palermo)

Itinerario in Sicilia Occidentale di 10 o più giorni

  1. Palermo 
  2. Castellammare del Golfo, Scopello e Riserva dello Zingaro
  3. San Vito Lo Capo e le Grotte Mangiapane di Custonaci
  4. Erice e Trapani
  5. Favignana
  6. Marettimo
  7. Levanzo
  8. Le saline di Mozia e Marsala
  9. Mazara del Vallo e i templi di Selinunte 
  10. Poggioreale, Gibellina, il Cretto di Burri e i templi di Segesta

Per aiutarti a preparare la valigia trovi le liste da spuntare e tanti consigli utili nell’articolo su Cosa mettere in valigia per ogni occasione.

il porticciolo di Marettimo
il porticciolo di Marettimo
Perché andare in Sicilia Occidentale?

La Sicilia Occidentale offre la possibilità di fare una vacanza variegata: dal mare al trekking, dalla scoperta dei borghi, uno più insolito dell’altro, alla magnificenza dei parchi archeologici. Scopello, la Riserva dello Zingaro, Erice, Poggioreale e Segesta sono alcune delle mete da visitare durante questo viaggio in Sicilia Occidentale. Inoltre, per chi ha la possibilità di estendere la vacanza a 10 giorni o più, bisogna assolutamente inserire le isole Egadi. Mare color smeraldo, case bianche con finestre dipinte di blu, un vero paradiso per chi ama stare in contatto con la natura e tuffarsi in mare.

Meglio optare per un viaggio in Sicilia Orientale o Occidentale?

La scelta è ardua e dipende principalmente dai vostri interessi e da cosa vi piace fare. Se siete amanti del barocco e del viaggio culturale vi consiglierei di optare per la Sicilia Orientale: la valle di Noto, Modica e Ragusa non hanno eguali! Se amate di più il mare e volete esplorare la parte di Sicilia più araba e meno conosciuta vi direi di optare per quella occidentale. Qui troverete luoghi come Gibellina, Poggioreale e la grotta Mangiapane che vi lasceranno a bocca aperta! Nella Sicilia occidentale inoltre si trovano anche le isole Egadi, un vero e proprio paradiso per chi ama il mare e la natura.

Alcune immagini di stock sono prese da Depositphotos

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Mi chiamo Valentina e sono una travel blogger full time dal 2018. Sono anche una nomade digitale e trascorro buona parte dell’anno in viaggio, da sola o accompagnando gruppi in giro per il mondo. Amo i vulcani, i deserti, il Sudamerica e l’Asia Centrale, amo i gatti, New York, l’astronomia, e la musica elettronica. Il mio viaggio della vita? Decisamente l’Antartide!

2 commenti su “Cosa vedere in Sicilia Occidentale”

    • Ciao Alessandra, brava, sono contenta che ti sia piaciuta 😉
      Sì, sono stata a Helsinki ma tantissimi anni fa, dovrei tornaci. Perchè me lo chiedi? Vivi lì? 🙂
      Buona continuazione in Sicilia!

      Rispondi

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