Un viaggio in Tanzania è un viaggio nella natura allo stato puro, la Tanzania è la terra dei safari, è uno spettacolo continuo in cui si assiste live al cerchio della vita. Prima di questo viaggio avevo già fatto altri safari in Namibia e in Botswana, ma non avevo mai visto nulla del genere. La quantità (soprattutto di felini, ma non solo) che ho visto qui..mai nella vita! Nel Serengeti vedevamo di media 20-30 leoni/leonesse al giorno e 1-2 scene di caccia a pochi metri dalla jeep, sembrava di stare dentro un documentario del National Geographic!! Solo a ripensarci mi vengono i brividi. Se amate gli animali e dovete scegliere dove andare, bè, andate in Tanzania, perchè non vedrete nulla di simile in nessuna altra parte del mondo.
In questo articolo:
- Quando andare in Tanzania
- Come raggiungere la Tanzania
- Tanzania: visto d’ingresso, vaccinazioni e documenti necessari
- L’Assicurazione medico-bagaglio per la Tanzania (obbligatoria)
- La moneta in Tanzania: si può pagare anche in euro o dollari?
- Safari in Tanzania: tutto quello che devi sapere
- Estensione Mare a Zanzibar
- Internet e roaming in Tanzania
- L’itinerario
- Cosa vedere in Tanzania
- Cosa portare per un safari
Quando andare in Tanzania
L’alta stagione corrisponde ai mesi di luglio e agosto (che è il periodo della famosa migrazione degli Gnu tra il Serengeti e il parco del Masai Mara in Kenya); diciamo che tutti i mesi tra giugno e settembre sono perfetti per avvistare gli animali. In questi mesi infatti c’è poca acqua, le foglie sono poche e gli animali sono costretti a spostarsi verso le poche sorgenti d’acqua presenti nei parchi. È alta stagione anche nei mesi di dicembre e gennaio (avviene di nuovo la migrazione e gli europei sono in ferie), mentre la bassa stagione corrisponde ai mesi di marzo, aprile e maggio, mesi in cui piove molto e alcune strutture sono chiuse.
Come raggiungere la Tanzania
I principali aeroporti della Tanzania (perlomeno per chi viene dall’Europa) sono quelli di Zanzibar, Dar Es Salaam e Kilimanjaro. I voli verso/da Zanzibar sono i più economici e spesso sono voli diretti, sia di linea che charter. La base di partenza dei safari però è Arusha, quindi dovrete poi prendere un volo interno fino a lì, e questi voli vengono effettuati in gran parte da aerei piccoli (anche da 15-30 posti). Devo essere sincera, io ho paura di salire su questi aerei di solito, ma lì non ho avuto alcun problema: 1 ora di volo più che confortevole. L’alternativa è volare direttamente su Kilimanjaro (si trova circa 80 km da Arusha); dall’Italia sono tante le compagnie che vi permettono di arrivarci con un solo scalo (Turkish, Emirates, Qatar, ecc).
Tanzania: visto d’ingresso, vaccinazioni e documenti necessari
**AGGIORNATO MAGGIO 2024**
Per entrare in Tanzania è necessario avere il visto. Lo si può richiedere online attraverso questo sito in italiano al costo di 79 euro, con l’assistenza del Consolato della Tanzania a Milano (operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 compresi i fine settimana). Il visto va richiesto almeno 10 giorni prima della data di partenza. In caso di partenze last-minute (meno di 10 giorni di preavviso), il visto (per un unico ingresso) può essere richiesto all’atterraggio e all’arrivo al porto di entrata della Tanzania sotto esclusiva responsabilità del viaggiatore circa l’ottenimento del permesso di ingresso nel Paese. Vi consiglio, quindi, di munirvi del visto elettronico online prima di partire per non rischiare.
Oltre al visto di ingresso, dal 15 maggio 2023 è obbligatorio munirsi anche di polizza viaggio salute. Potete ottenere le informazioni utili per ottenere una polizza conforme alla normativa in vigore e valida per l’ingresso in Tanzania e Zanzibar, inviando una mail al seguente indirizzo salute@consolatotanzania.org.
Non ci sono vaccinazioni obbligatorie da fare prima di andare a Tanzania. Le malattie tropicali sono diffuse sia nella parte continentale della Tanzania che a Zanzibar (anche se l’incidenza della malaria è molto bassa a Zanzibar). La febbre dengue e la dengue emorragica, sempre causate dalla puntura di zanzare infette, sono endemiche ovunque. La cosa più importante da fare è proteggersi contro le punture d’insetto. Consultate comunque sempre il sito del Ministero degli Esteri prima di partire per avere tutti gli aggiornamenti. Personalmente, essendoci stata ad agosto, quindi nella stagione secca, ho deciso di non fare la profilassi anti-malarica (un pò di zanzare c’erano ma niente di che). Andando in altre stagioni potrebbe convenire farla, ma seguite i consigli del vostro medico e le indicazioni della Farnesina.
L’Assicurazione medico-bagaglio per la Tanzania (obbligatoria)
In Tanzania la nostra copertura sanitaria non vale e, da maggio 2023 è obbligatorio avere una polizza viaggio salute per entrare nel paese. Io mi trovo molto bene con Heymondo, un sito che confronta le polizze di diverse compagnie e propone la polizza più conveniente per quel determinato viaggio. Per farlo dovrete inserire i dati relativi al vostro viaggio (paese, durata, ecc) e vi manderanno una mail con le proposta migliore che potrete poi acquistare direttamente on-line (essendo miei lettori avrete diritto anche uno sconto del 10%!!!).
La moneta in Tanzania: si può pagare anche in euro o dollari?
La moneta ufficiale della Tanzania e di Zanzibar è lo scellino tanzaniano (TSH). Essendo un posto abbastanza turistico in realtà accettano tranquillamente anche dollari o euro (in generale meglio i dollari comunque) e i prezzi delle escursioni (e un pò di tutto) ve li diranno in dollari. Se pagate in euro o dollari però il resto ve lo danno quasi sempre in scellini.
I bancomat si trovano solo ad Arusha, Karatu e nell’aeroporto di Kilimanjaro quindi il mio consiglio è di partire con un bel gruzzolo di contanti (magari dollari), perchè potrete avere difficoltà a prelevare. Pagare direttamente con le carte di credito si può, ma solo in alcuni posti, e spesso con un sovrapprezzo del 5-6% (di fatto non conviene mai!).
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Safari in Tanzania: tutto quello che devi sapere
- Durata: chiaramente varia in base al budget e ai giorni che avete a disposizione, ma il safari classico dura almeno 6 o 7 giorni (5 o 6 notti) per vedere i parchi più famosi: Arusha, Tarangire, Ngorongoro e Serengeti. La maggior parte dei safari partono da Arusha.
- Alloggi: a seconda del budget e del vostro modo di viaggiare, i safari si possono fare dormendo in diversi tipologie di alloggio: campi tendati basic, campi tendati lusso, lodge normali o lodge di lusso. Io l’ho fatto dormendo nei lodge normali e in un campo tendato di lusso (all’interno del Serengeti) e ve lo consiglio, perchè dormire in tenda in mezzo alla natura (almeno una notte) è un’esperienza da fare.
- Costi: il rovescio della medaglia di questo viaggio sono i costi, davvero elevati. A seconda del safari che deciderete di fare (da soli o in gruppo) e al tipo di alloggio (tenda, lodge, strutture di lusso) dovrete calcolare minimo 200-300 dollari al giorno (ma è una cifra davvero indicativa).
- Safari privato o di gruppo? Se volete ridurre i costi vi conviene optare per un safari di gruppo, dove il “gruppo” può essere a massimo di 6 persone (quelle che entrano in una jeep). La visibilità è la stessa in ogni “posto” sulla jeep, quindi nessun problema! Teoricamente i safari si potrebbero fare anche in self drive, ma io ve lo sconsiglio per diversi motivi: 1) i driver sono anche guide safari e sanno dove andare a cercare gli animali (comunicano anche tra di loro via radio e si aiutano a vicenda); 2) in alcuni parchi (vedi Serengeti) rischiate di perdervi o di trovarvi in difficoltà; 3) non risparmierete 1 euro…anzi!
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Estensione Mare a Zanzibar
Già che andate fin lì perchè non allungare il viaggio di qualche giorno e rilassarvi al mare? Io l’ho fatto e sono andata a Zanzibar. In questo modo tra l’altro, potrete valutare di arrivare a Kilimanjaro e ripartire poi da Zanzibar. Nell’articolo “Zanzibar: cosa vedere, quando andare e consigli vari“ trovate tutte le informazioni.
Internet e roaming in Tanzania
Pur essendoci il roaming, come sempre vi consiglio di optare per una sim locale, fisica o virtuale (e-sim). Costano molto meno delle offerte che potete avere con gli operatori italiani e la copertura è nettamente migliore. In particolare vi consiglio le e-sim di Airalo, che ho iniziato ad utilizzare da un pò di tempo e che trovo comodissime. Se il vostro cellulare le supporta (tutti i telefoni di ultima generazione lo fanno), potete acquistarla e attivarla già prima di partire. In questo modo non dovrete rinunciare al vostro numero italiano e quando atterrerete sarete già connessi! L’installazione è facilissima e inserendo il codice BEBORGHI avrete diritto ad uno sconto del 10%.
L’itinerario
- Arrivo ad Arusha
- Arusha National Park
- Tarangire National Park
- Lake Manyara e Karatu
- Ngorongoro National Park
- Central Serengeti
- North Serengeti
- Ritorno ad Arusha e volo per Zanzibar
- Zanzibar
- Zanzibar
- Zanzibar
- Ritorno in Italia
Cosa vedere in Tanzania
Arusha National Park
L’Arusha National Park è completamente diverso da tutti gli altri parchi che vedrete dopo. Si trova alle falde di due montagne famosissimi dell’Africa (ma non solo), il Kiilmanjaro (la vetta più alta del continente africano, 5895 mt) e il Monte Meru (4565 mt, la quarta) e, se sarete fortunati, riuscirete a vedere la vetta di entrambe sgombra dalla nuvole. È un parco pieno di vegetazione ed è estremamente verde anche in estate. Qui è possibile fare un safari a piedi (e vi consiglio di farlo perchè sarà l’unico posto dove potrete farlo), perchè ci sono pochi predatori e non è particolarmente pericoloso. Il safari si fa con 1-2 guide armate e si riescono a vedere parecchi animali da molto vicino (giraffe, bufali e diversi altri). Questo è anche l’unico parco dove potrete avvistare la scimmia chiamata Guereza, con delle lunghe frange di pelo bianco che spiccano sul corpo nero.
Tarangire National Park
Se è vero che ogni parco ha la sua peculiarità, quella del Tarangire National Park è la presenza dei baobab, enormi, sparsi su una superficie gigantesca. Qui inizierete a vedere anche i primi predatori (noi abbiamo visto un bellissimo leopardo), mandrie di elefanti, bufali, giraffe e tantissimi altri animali. I paesaggi sono molto belli e vari. Dopo il Serengeti è il parco con la concentrazione di fauna selvatica più elevata (vi basti pensare che ci sono più di 700 leoni stanziali!).
Lake Manyara e Karatu
Il Lake Manyara National Park è un parco meno spettacolare degli altri, ma racchiude ben 11 ecosistemi. Il parco circonda il lago omonimo e confina con la scarpata della Rift Valley; qui si possono vedere ippopotami, elefanti, babbuini e i famosi leoni arboricoli (che sono difficilissimi da individuare tra la vegetazione). Relativamente vicino al lago c’è poi la cittadina di Karatu che rappresenta, per molti safari, la base di partenza per lo Ngorongoro. Karatu è una cittadina autentica con un mercato enorme che vale assolutamente la pena vedere (non vi spaventate, ma sarete le uniche facce bianche!). Qui c’è anche un orfanotrofio (forse anche più di uno) gestito da Save The Children, dove potrete andare a portare delle cose se ne avrete voglia. L’orfanotrofio si chiama Shalom Orphanage Center. Non fatevi invece fregare dai finti villaggi masai che troverete lungo la strada dal Lake Manyara a Karatu: sono lì apposta per i turisti e non hanno nulla di autentico.
Ngorongoro Conservation Area
Questo itinerario è studiato in mondo da stupire il visitatore sempre di più, parco dopo parco, ed è effettivamente così. Lo Ngorongoro è considerato uno dei parchi più incredibili al mondo perchè si trova all’interno di un cratere di un vulcano estinto. Da Karatu si sale fino alla cresta della caldera per poi scendere all’interno, in un viaggio alla scoperta di un mondo perduto. La vista dalla parte superiore del cratere è a dir poco pazzesca. All’interno vedrete leoni (tanti, tantissimi!), ippopotami, gnu, antilopi, bufali e chi più ne ha più ne metta!! C’è solo una parola per descriverlo: imperdibile.
Serengeti (Central & North)
Il viaggio non può che finire in bellezza con la visita del parco che ha la più alta concentrazione di fauna selvatica al mondo. Il Serengeti si estende per una superficie immensa (di solito ci si spendono almeno 2 giorni e 2 notti) e presenta diversi tipi di habitat. Sono i paesaggi de “Il re leone”, il territorio dove si rinnova da millenni la famosa migrazione degli gnu e delle zebre da e per il Masai Mara in Kenya. Qui ho visto decine di leoni ogni giorno, 2 scene di caccia a pochi metri di me e..ancora stento a crederci! Qui ho dormito in un campo tendato (non recintato!) circondata dagli animali e cullata dai loro richiami, ed è una bellissima esperienza che vi consiglio di fare. Dopo aver visto il Serengeti credo sinceramente che ogni altro safari che farete non vi sembrerà mai all’altezza.
Cosa portare per un safari
- Piumino e giacca antivento (se andate in estate)
- Bandana o simili per coprire bocca e naso dalla polvere
- protezione solare
- spray antizanzare
- abbigliamento di colori neutri (no colori accesi e no bianco, che diventa subita nero!)
- Macchina fotografica con lenti/corpo macchina stabilizzato
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Ciao, come ti sei spostata da un parco/ alloggio all’ altro, in macchina o aereo locale?
Ciao Veronica, noi ci spostavamo con i driver, gli stessi con cui abbiamo fatto i safari. Nei pacchetti delle agenzie sono inclusi anche i trasferimenti. Un saluto, Valentina