L’Hangar Bicocca e la nuova mostra di Parreno

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L’Hangar Bicocca a Milano è uno degli spazi espositivi più belli e più importanti d’Italia, un posto magico per me.

Fondato dalla Pirelli nel 2004, sulle ceneri di alcuni capannoni industriali dell’Ansaldo, dopo il restauro del 2012 è diventato un polo artistico incredibile.

È un luogo che amo moltissimo e ho apprezzato ogni esposizione che hanno fatto fino ad oggi.

Le dimensioni enormi di questa location la rendono unica; solo la Tate Modern di Londra (forse) può vantare uno spazio che può competere con l’Hangar.

Bisogna anche ammettere che il curatore delle mostre, Andrea Lissoni, non ha sbagliato un colpo!  (e non è un caso che è stato chiamato a curare nientepopodimeno che la Tate Modern!)..mica pizza e fichi!

La collezione permanente è costituita dai bellissimi 7 Palazzi Celesti di Amselm Kiefer: 7 torri in cemento armato alte 14-18 mt che rappresentano i Palazzi descritti nell’antico trattato ebraico Sefer Hechalot – il “Libro dei Palazzi/Santuari” risalente al IV-V sec. d.C.

Questa installazione è stata realizzata da Kiefer all’apertura dell’Hangar nel 2004 ed è stata donata dall’artista alla Fondazione.

Le torri sono stupende!! La sala immensa in cui si trovano viene utilizzata anche per eventi privati/sfilate ed il colpo d’occhio è veramente incredibile.

Mentre prima tra l’altro, si potevano visitare solo da una passerella che girava intorno alla sala, nella nuova disposizione è possibile camminarci in mezzo. Da pochissimo poi sono state aggiunte nella sala diverse tele enormi e molto belle, sempre di Kiefer.

Kiefer

Hangar Bicocca

“Hypothesis” di Philippe Parreno

 

Pochi giorni fa sono stata all’opening della nuova mostra dell’artista contemporaneo francese Philippe Parreno, l’ultima che sarà curata da Lissoni ahimè (speriamo che chi prenderà il suo posto sarà all’altezza!). Sarà aperta fino al 14 febbraio 2016.

Che dire..stupenda come sempre! Mi è piaciuta moltissimo, nonostante la folla; credo che ci tornerò per assaporarla meglio con meno gente intorno.

“Hypotesis” sta proprio per “Ipotesi di una mostra”, che riflette la ricerca di Parreno nel creare un nuovo modo di esporre. Come lui stesso sostiene “una mostra non è solo una disposizione di oggetti, ma anche un atto di invenzione”. Lui prova continuamente diverse strategie espositive, intervenendo sulle modalità con cui lo spettatore sperimenta le opere, il tempo e la realtà. In questo caso, la mostra si sviluppa in un unico ambiente immenso. Si parte con l’opera “Jasper Johns” (1968): 7 strutture rettangolari trasparenti sospese in cui sono riprodotte immagini tratte da un’opera di Marcel Duchamp.

Il pezzo forte della mostra però è “Danny the Street”, una vera e propria strada immaginaria lunga tutta la navata dell’Hangar e costituita da 19 marquues (sculture in plexiglass, luci e suono ispirate alle insegne luminose dei cinema americani anni ’50).

Disposte in fila, le marquees si accendono a intermittenza, così come la musica, che segue una partitura concepita da Parreno insieme ad artisti del calibro di Agoria, Thomas Bartlett e altri. Il “percorso” dura 2h (se si ha il tempo, vale la pena viverlo tutto!). Ci sono2  pianoforti che suonano da soli a completare la scena. L’esperienza che si vive è veramente bella!! Che dire..andate andate e poi andate a vederla!!

Parreno

Parreno

Per gli orari, e tutte le info riguardanti l’Hangar Bicocca e la mostra cliccate qui.

PS tra l’altro all’Hangar si mangia anche stra-bene! All’interno c’è il bar/ristorante “Dopolavoro Bicocca” (con giardino), dagli stessi proprietari del Ratanà. Cucina gourmet: no rimarrete delusi!

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Scritto da:
Mi chiamo Valentina Borghi e sono una viaggiatrice esperta e una travel blogger / travel influencer full time dal 2018. Sono anche una nomade digitale e trascorro buona parte dell’anno in viaggio, da sola o accompagnando gruppi in giro per il mondo. Amo i vulcani, i deserti, il Sudamerica e l’Asia Centrale, amo i gatti, New York, l’astronomia, e la musica elettronica. Ho visitato 90 paesi del mondo e se mi chiedete qual è il mio viaggio della vita..decisamente l’Antartide!

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