Cosa vedere all’Oasi Zegna

Tempo fa sono stata per la prima volta all’Oasi Zegna, un grande territorio protetto che si trova a Trivero, vicino Biella in Piemonte. Partendo da Milano la si raggiunge in meno di 2 ore e l’accesso è completamente gratuito. Ne avevo sentito parlare molto bene da amici che ci erano stati, ma non mi aspettavo certo di trovare un territorio così grande e vario da esplorare. L’Oasi Zegna infatti ricopre un’area montana protetta di 100 Km quadrati all’interno della quale si trovano operatori sportivi, naturalistici, culturali e strutture ricettive, tutti raccolti sotto un unico Consorzio Turistico.

Il merito di tutto questo va naturalmente ad Ermenegildo Zegna, il famoso stilista del quale, devo ammettere, conoscevo ben poco al di là della sua attività nella moda. Zegna, infatti, oltre che un grande imprenditore, è stato anche un grandissimo filantropo e ha finanziato e realizzato grandi opere di valorizzazione sociale e ambientale sulle “sue” montagne di Trivero, dove ha costruito anche lo storico Lanificio Ermenegildo Zegna (ancora attivo). Quest’opera peraltro non si è affatto esaurita con la sua morte, ma viene portata avanti con costanza e impegno anche dagli eredi. Non è facile scrivere e descrivere tutto quello che ho visitato e che si può fare all’interno dell’Oasi Zegna, ma cercherò di fare del mio meglio.

foliage nell'Oasi Zegna
foliage nell’Oasi Zegna

Storia dell’Oasi Zegna

L’Oasi Zefgna venne istituita nel 1993, ma le sue radici affondano negli anni trenta. È in questi anni infatti che Ermenegildo Zegna ha iniziato il suo progetto di rafforzamento delle difese idrogeologiche del suo territorio d’origine attraverso un’opera di rimboschimento. Ha piantato oltre 500.000 conifere e migliaia di rododendri e di ortensie che oggi sono cresciuti a formare boschi e magnifici giardini sui pendii delle montagne intorno a Trivero. Nel 1993 l’area interessata da questa progetto divenne l’Oasi Zegna come la conosciamo oggi, per dare vita ad un vero e proprio ecosistema che coniugasse impresa, ambiente e sviluppo locale. Tra gli obiettivi principali dell’Oasi Zegna ci sono l’educazione ambientale (soprattutto dei giovani ma non solo), la valorizzazione del territorio e la conservazione della fauna e della flora montana. È proprio grazie a questo che nel 2014, unico caso in Italia, l’Oasi Zegna ha ricevuto il patrocinio del FAI (Fondo Ambiente Italiano)

Quando andare all’Oasi Zegna

All’Oasi Zegna è possibile vivere la montagna e la natura in tutte le stagioni, dall’estate all’inverno, e ogni periodo ha il suo fascino. Tra i momenti da non perdere però ci sono sicuramente quello che va da metà maggio fino a metà giugno, con la fioritura dei rododendri, dei narcisi e delle ginestre, e l’autunno che regala un foliage davvero spettacolare. In inverno si possono praticare gli sport sulla neve, e l’estate è il periodo ottimale per praticare il Forest Bathing.

Oasi Zegna

Cosa vedere e cosa fare all’Oasi Zegna

Se siete amanti della natura, dello sport, ma anche dell’arte (sì, avete capito bene) l’Oasi Zegna è davvero un luogo perfetto. Al suo interno di sono tantissimi sentieri escursionistici di tutte le difficoltà (qui trovate la mappa e le descrizioni), è possibile praticare il nordic walking e il running in montagna, ci sono percorsi di mountain bike, palestre di roccia, per non parlare del parapendio. Ma le attività che più mi hanno colpito sono sicuramente il “Forest Bathing” ed il “Bosco del sorriso”. Ma vediamo insieme alcune cose particolari che si possono fare e che si possono vedere all’interno dell’Oasi Zegna.

Forest Bathing

Il Forest Bathing è una pratica nata in Giappone dove svolge un importante ruolo nella medicina preventiva. Il principio si basa sul fatto che camminare in un certo tipo di bosco riduce stress e depressione, abbassa la pressione e potenzia il sistema immunitario. Il bosco naturalmente deve possedere delle specifiche caratteristiche biologiche (leggi “piante”). Uno studio specifico sulla vegetazione della zona ha evidenziato che la faggeta dell’Oasi Zegna ha un’elevata capacità di rilascio di sostanze volatili dal fogliame (i monoterpeni), che sono efficaci nello stimolare le difese immunitarie. Seguendo liberamente uno dei 3 sentieri di Forest Bathing dell’Oasi Zegna per almeno 4 ore (con soste in alcuni punti specifici) e per 3 giorni consecutivi sembra permettere di ottenere il massimo dei benefici. Il periodo migliore per farlo è tra giugno e settembre quando la foliazione dei faggi è al massimo.

Il Bosco del Sorriso

Il Bosco dei Sorriso invece si basa sui principi di Bioenergetica: ogni pianta ha caratteristiche energetiche differenti e alcune specie di alberi possono portare dei benefici all’uomo. Il Bosco del Sorriso è stato studiato e monitorato con il metodo Bioenergetic Landscape; durante il percorso sono indicati i luoghi in cui fermarsi per ottenere i benefici e gli organi sui quali può influire questa energia elettromagnetica. Zegna era profondamente convinto che la natura, se ascoltata, ci può trasmettere una grande forza vitale ed ha trasportato questo suo sentimento nell’Oasi Zegna. 

Forest Bathing all'Oasi Zegna
Forest Bathing all’Oasi Zegna

Conca dei Rododendri

Tra i luoghi imperdibili da vedere all’interno dell’Oasi Zegna c’è la Conca dei Rododendri. Si tratta di una piccola valle progettata dal grande paesaggista Pietro Porcinai (con cui Zegna ha collaborato per tutta la vita) con dei sentieri che attraversano centinaia di rododendri di diversi colori che vanno dal rosa, in tutte le sue sfumature e screziature, ma anche al bianco, al viola e al fucsia. Oggi la Conca dell’Oasi Zegna è considerata la più bella fioritura italiana di Rododendri e non bisogna perdere il momento magico tra maggio e giugno, quando la conca si trasforma in un’incredibile tavolozza di colori.

Panoramica Zegna

Se volete avere una visione d’insieme dell’Oasi vi consiglio di percorrere la Panoramica Zegna, la strada voluta quasi un secolo fa da Ermenegildo Zegna, i cui lavori di costruzione iniziarono ufficialmente nel 1938. Oggi la strada si estende fino al Bocchetto di Sessera, per una lunghezza complessiva di 65 km, ed è l’asse intorno al quale si sviluppa l’Oasi Zegna, favorendo l’accesso a sentieri e itinerari e offrendo  ai visitatori numerosi punti panoramici con vista mozzafiato sulla Pianura Padana.

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Oasi Zegna

Rododendri in fiore all'Oasi Zegna
Rododendri in fiore

Progetto “All’Aperto”  

Questo progetto curato da Andrea Zegna e Barbara Casavecchia è nato nel 2008 per non dimenticare lo spirito di Ermenegildo che considerava l’arte un qualcosa di strettamente interconnesso ad altri aspetti a lui cari come l’imprenditorialità, l’etica e l’ambiente. Il progetto “All’Aperto” nasce con lo scopo di rendere più fruibile l’accesso all’arte contemporanea e ai sui valori soprattutto alle nuove generazioni. Dal 2008 sono state quindi commissionate ad artisti internazionali delle opere permanenti che si rivolgessero alla collettività di Trivero e che fossero strettamente legate al territorio. Tutte le opere sono open-air e fruibili liberamente da tutti. Tra le opere esposte sci sono artisti del calibro di Daniel Buren, Roman Signer, Dan Graham, Alberto Garutti, Marcello Maloberti, Stefano Arienti, e Liliana Moro.

Personalmente, ho apprezzato particolarmente l’opera di Buren e quella di Garutti. Buren è specializzato nelle opere “in-situ” (lavori pensati su misura per un determinato luogo) ed ha personalizzato a suo modo il perimetro delle terrazze dello storico Lanificio Zegna con 135 bandiere colorate nei toni del verde e dell’azzurro che creano un unico effetto visivo. L’impatto per l’osservatore è veramente molto bello. 

Garutti invece ha fatto un grande lavoro di coinvolgimento dei giovani della scuola di Trivero per realizzare la sua opera dal titolo “Dedicato alle persone che sedendosi qui ne parleranno”. Ha costruito una serie di panchine in cemento (sparse per tutto il comune) che raffigurano i cani del paese: una grande opera pubblica in cui i cittadini sono i protagonisti.

Casa Zegna

Ma l’impegno della famiglia Zegna per l’arte non si esaurisce con il progetto “All’Aperto”. Accanto al Lanificio c’è infatti Casa Zegna, l’antica abitazione di Ermenegildo, ora trasformata in archivio storico, museo e polo di aggregazione culturale. Oltre ad una splendida collezione di campionari del XIX secolo, Casa Zegna ospita anche una mostra permanente dedicata agli oltre 110 anni di storia del Gruppo Zegna. C’è poi un altro spazio dedicato, invece, alle mostre temporanee che cambiano ogni primavera, proponendo un nuova ricerca con allestimento tematico. Le mostre sono aperte tutte le domeniche dalle 11.00 alle 17.00.

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L'opera di Buren per il progetto All'Aperto nell'Oasi Zegna
l’opera di Buren per il progetto “All’Aperto”
Casa Zegna
Casa Zegna

Dove dormire e mangiare nell’Oasi Zegna

All’interno dell’Oasi Zegna ci sono 19 tra agriturismi, affittacamere, ristoranti, rifugi e locande in cui è possibile pernottare e mangiare. Tra questi vi consiglio l’Agriturismo “Oro di Berta, che si trova in un edificio tipico di montagna ristrutturato con grande gusto dai proprietari. Qui ci sono 4 stanze ed un ristorante con un’ottima cucina a km zero. Tutto viene preparato nel rispetto della stagionalità dei prodotti ed utilizzando prevalentemente produzioni biologiche. Può essere utilizzato anche come punto di partenza per escursioni a piedi all’interno dell’Oasi o in mountain bike.

Agriturismo l'Oro di Berta , Oasi Zegna
l’Agriturismo l’Oro di Berta
lasagnette
camera dell'agriturismo Oro di Berta -Oasi Zegna
camera dell’agriturismo Oro di Berta

Concludendo, sono rimasta veramente colpita dall’Oasi Zegna, dai suoi paesaggi e dall’incredibile offerta sociale e ambientale. È un luogo dove si può fare di tutto, ognuno può trovare la sua dimensione. L’Oasi poi è molto ben organizzata, ci sono tantissimi pannelli informativi e una buona segnaletica sui sentieri ed i percorsi. Se avete tempo non dimenticate di percorrere in auto

  

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Scritto da:
Mi chiamo Valentina Borghi e sono una viaggiatrice esperta e una travel blogger / travel influencer full time dal 2018. Sono anche una nomade digitale e trascorro buona parte dell’anno in viaggio, da sola o accompagnando gruppi in giro per il mondo. Amo i vulcani, i deserti, il Sudamerica e l’Asia Centrale, amo i gatti, New York, l’astronomia, e la musica elettronica. Ho visitato 90 paesi del mondo e se mi chiedete qual è il mio viaggio della vita..decisamente l’Antartide!

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