Il Salento ha avuto un boom di popolarità incredibile negli ultimi 15 anni ed è diventato una delle mete più gettonate degli italiani per le vacanze estive. Io ho avuto modo di andarci diverse volte negli ultimi 4/5 anni in periodi diversi (da febbraio fino a settembre) e quest’articolo vuole essere una sorta di “riepilogo” dei miei viaggi in questo magnifico territorio pugliese. Il Salento è una terra di confine abbracciata da due mari (l’Adriatico e lo Ionio), con chilometri di spiagge da sogno e calette segrete a strapiombo sul mare. Ma la vera ricchezza del Salento secondo me sono le sue città e i suoi piccoli borghi che conservano un patrimonio storico e artistico d’inestimabile valore. Oltre ai famosi capolavori del barocco pugliese (come quelli di Lecce ad esempio), esiste un Salento più nascosto fatto di antiche dimore, di monumenti sotterranei, di chiese paleocristiane, grotte e frantoi ipogei, di dolmen e menhir che ne fanno il giardino megalitico più grande d’Europa. Non volendo e non potendo scrivere un trattato, in questo articolo mi concentrerò sulla zona di Otranto.
In questo articolo:
Quando andare in Salento
Se, da una parte, il turismo di massa è stato un bene per l’economia della Puglia, dall’altra ha rovinato non poco il territorio e la sua fama. Andare in Salento d’agosto è diventato sinonimo di code infinite per spostarsi (la viabilità lascia a desiderare), spiagge super affollate, feste da 5000 persone, eccetera eccetera. Fuori stagione è tutta un’altra cosa. Se potete, scegliete marzo, aprile, maggio, giugno o settembre e vi troverete in paradiso. A maggio/giugno si può già andare al mare e avrete le magnifiche spiagge del Salento tutte per voi. Oltre a questo ci sono anche i prezzi da considerare: in bassa stagione il Salento è decisamente economico e potrete concedervi molto di più spendendo molto di meno.
Cosa vedere in Salento
Otranto
Otranto è una città di rara bellezza! Questa cittadina fortificata nel Medioevo fu per 5 secoli uno dei centri più importanti della dominazione bizantina. Ci furono poi i normanni e la città divenne il crocevia di un’intensa vita commerciale visto che dal suo porto partivano le spedizioni crociate e che la città era un’importante piazza d’affari per veneziani, ebrei, dalmati e levantini. Al periodo di massimo splendore misero fine i turchi nel 1480; la città poi successivamente ripresa dagli aragonesi ma decadde sempre di più.
La parte più antica di Otranto ha perso poco del suo fascino millenario, col borgo bianco racchiuso dalle mura aragonesi, le viuzze lastricate e le candide case. Al centro storico si accede attraverso la porta Alfonsina e, seguendo via d’Aragona prima e la salita di via Basilica poi si arriva alla Cattedrale romanica dell’Annunziata, con il bellissimo rosone a 16 raggi e il mosaico dell’albero della vita. Da non perdere anche il Castello Aragonese e la piccola basilica bizantina di S. Pietro.
Subito fuori Otranto poi c’è poi uno dei luoghi più fotografati e instagrammati del Salento: la cava di bauxite. In questo giacimento di estrazione mineraria ormai dismesso si è formato un laghetto verde smeraldo che rende il panorama a dir poco straordinario. Il momento perfetto per andarci sarebbe l’alba, ma è stupenda anche al tramonto, quando il rosso della cava viene esaltato dai raggi del sole.
Le spiagge vicino Otranto
Da Otranto bastano pochi minuti di auto per raggiungere alcune spiagge paradisiache. Se amate la sabbia dirigetevi a Torre dell’Orso, Baia dei Turchi o Conca Specchiulla (tutte verso nord); per chi ama lo scoglio da non perdere invece c’è la piccola baia di Acquaviva. Se siete pigri e non avete voglia proprio voglia di muovervi potete sempre andare alla spiaggia cittadina, o sugli scogli sotto al borgo: l’acqua è azzurra e trasparente come nelle altre spiagge fuori città.
Giurdignano, Minervino e Uggiano la Chiesa: il giardino megalitico d’Italia
Da Otranto, spostandosi di 6,5 km verso l’interno si arriva a Giurdignano, un piccolissimo centro agricolo di grande interesse archeologico e storico. Insieme ai comuni di Minervino e Uggiano la Chiesa, Giurdignano rappresenta il giardino megalitico più grande d’Europa. Qui troviamo infatti tracce della presenza dell’uomo che risalgono all’Età del Bronzo, lasciate della civiltà neolitica che ha attraversato questi territori nel 2000 a.C. Iniziate la visita dal centro di Giurdiniano ed entrate nella cripta basiliana di S. Salvatore, un gioiello dell’architettura rupestre databile tra l’VIII e il X secolo e creata dai monaci italo-greci. Da lì partono diversi sentieri segnalati da fare a piedi per raggiungere, tra le altre cose, il frantoio ipoegeo detto ‘trappidu de lu duca’, costruito nel 1518. Ce ne sono diversi in tutta la zona, ma questo è uno dei più conservati ed è un luogo davvero incredibile, non avevo mai visto nulla del genere! Qui sotto lavoravano alla spremitura delle olive ben 20 operai a rotazione; la produzione non si fermava mai e questi uomini erano segregati sotto terra in condizioni di semi-oscurità (potevano uscire solo la domenica per andare a messa!). Tutt’intorno al frantoio, in un raggio di 2/3 km, si trovano dolmen, menhir e specchie, monumenti megalitici, alcuni alti anche diversi metri. Da Giurdignano si raggiunge poi Minervino di Lecce, a nord-est del quale, in direzione di Uggiano la Chiesa, si trova il dolmen Scusi, l’esemplare più grande e meglio conservato del Salento: lo compongono 8 pilastri e una tavola di copertura.
Altri luoghi da non perdere nei dintorni sono sicuramente la Valle dell’Idro, con la cripta ipogea di Sant’Angelo e il borgo di Poggiardo con la bella Chiesa Matrice.
La costa tra Otranto e Santa Maria di Leuca: Porto Badisco, Santa Cesarea , Castro e Specchia
Il tratto di costa compreso tra Otranto e Santa Maria di Leuca è veramente bello. La strada passa proprio sopra le scogliere e attraversa punti particolarmente panoramici. Partendo da Otranto si procede verso Punta Palascia che indica l’estremità più orientale d’Italia, il capo d’Otranto. In questo punto la costa, alta e rocciosa, è puntellata di calette e anfratti. Uno di questi è Porto Badisco, un gruppo di case di pescatori presso un fiordo scavato probabilmente da un antico fiume; fu il primo approdo di Enea in Italia, secondo quanto cantato da Virgilio nell’Eneide. Procedendo verso sud si incontra poi Santa Cesarea Terme, un borgo caratterizzato da graziose villette in stile moresco e mediteranno (tra cui la magnifica Villa Sticchi). Santa Cesarea deve la sua fortuna alle quattro sorgenti termali di acque sulfuree e ad alcuni stabilimenti balneari volti a valorizzare questo tratto di costa (come lo stabilimento Archi, ricavato in un’antica cava di pietra). A seguire si trova Castro e il nucleo di Castro Marina si apre su un’insenatura tra le più belle della costa. Al si sopra Castro Superiore ci sono poi il castello e la Cattedrale. La costa intorno a Castro è inoltre famosa per 2 grotte: la Grotta Romanelli, larga 15 metri, uno dei giacimenti preistorici più importanti in Italia, e la Grotta Zinzulusa, che prende il nome dalle numerose stalattiti e stalagmiti che apparvero come straccetti appesi (‘zinzuli’) ai primi pescatori che vi entrarono. Prima di arrivare a Santa Maria di Leuca, fate una deviazione di pochi chiometri verso l’interno per visitare Specchia. Il suo borgo medievale è considerato uno dei più belli d’Italia! Questo piccolo paese, che si affaccia su una bella vallata, è rimasto abbastanza intatto e conserva l’atmosfera di un tempo. La parte più suggestiva del borgo è quella dietro il castello Risolo, dove tra scalinate, vicoli e corti, si svolge la vita della gente. Da vedere anche il frantoio ipogeo, recentemente restaurato. Vi consiglio di andarci la sera e fermarvi a mangiare in uno dei tanti ristorantini. Da questo punto sarete quasi arrivati a Santa Maria di Leuca, dove respirerete un’aria di altri tempi, con il suo faro ottagonale del 1864, la Basilica della Madonna de Finibus Terrae, le ville eclettiche sul mare in stile moresco, liberty, gotico e arabo. Andate in barca a scoprire le tante grotte tra i due promontori di Punta Meliso e Punta Ristola, come la grotta di Porcinara e quella del Diavolo.
Per chi non vuole rinunciare ad un tuffo in acqua, tutto tratto di costa tra Otranto e Santa Maria di Leuca è pieno di piccolissime calette (da 20/30 persone massimo) dove potersi fermare a fare il bagno.
Dove mangiare a Otranto e dintorni
- Ristorante Il cantico dei Cantici (Otranto). Ristorante molto carino nel borgo di Otranto, con tavoli all’aperto. Cucina di pesce, ottima e ben servita.
- Ristorante Peccato di Vino (Otranto). Anche questo ristorante si trova in un vicolo del borgo, è molto carino e ha qualche tavolo all’aperto. Si mangia benissimo! I piatti sono eccellenti, con accostamenti particolari e gustosi.
- Pizzeria la Bella Idrusa (Otranto). La pizzeria più famosa di Otranto (e ve ne accorgete subito dalla fila fuori!). Non si può prenotare.
- Origano Osteria (Minervino di Lecce). Un bel ristorante gourmet di “cucina territoriale” della stessa proprietà della cantina biologica Menhir Salento che si trova poco fuori dal borgo. Davvero ottima! Naturalmente i piatti sono accompagnati dal Primitivo, Negroamaro, Susumaniello, Aleatico, Fiano, Malvasia e Verdeca prodotti dalla cantina.
- Ristorante Peccato di Vino (Minervino di Lecce): in un paesino all’interno, a pochi km da Otranto, trovate questo ristorantino a gestione familiare, dove il proprietario Antonio fa tutto: accoglie i clienti, prende le ordinazioni, cucina serve e da il conto. Un idolo!! Il menu è tradizionale salentino.
- Ristorante Matisse (Uggiano La Chiesa): Gran bel ristorante con giardino. La cucina è creativa, si spende un pò ma ne vale assolutamente la pena! Se non avete più voglia dei classici pugliesi è il posto che fa per voi!
- Ristorante Matisse (Otranto). Sul lungomare di Otranto, un’istituzione da almeno 50 anni. Fare colazione qui con il pasticciotto è un must! Ottimi anche i gelati.
- Panificio Corvaglia (Uggiano La Chiesa). Uno dei panifici storici del Salento (è aperto dagli anni’50) dove Walter e Silvano (i figli del fondatore Maddalo) preparano ogni forma e variante di tarallo, pane, ecc.. il tutto rigorosamente senza lievito (solo pasta madre). Spediscono anche al nord
- Bar Vittoria (Spongano). Questo bar è famoso in tutto il Salento per lo Spumone di Totò, la cui ricetta è stata inventata dalla nonna dell’attuale titolare Umberto e da un pasticciere di Lecce. Il famoso dolce è a base di Pan di Spagna imbevuto nel liquore Strega, gelato, cioccolato, canditi o croccantino. Lo spumone classico è al cioccolato fondente, ma esistono anche le varianti al pistacchio o alla nocciola. Dire che è buono è un eufemismo!
Dove dormire in Salento
–B&B Il Borgo (Poggiardo). Questo b&b si trova nel borgo antico di Poggiardo, a pochi km da Otranto e dalle spiagge. Lo stabile è stato ristrutturato da pochissimo tempo e le camere hanno tutti i comfort. La colazione è ottima e, su richiesta, si può anche pranzare/cenare. Meravigliosa la grande terrazza sul tetto dove rilassarsi o prendere il sole.
– Masseria L’Uliveto (Otranto). Una masseria immersa in un grande uliveto alle porte di Otranto. Si può dormire in campeggio o nei bungalow molto carini sparsi in mezzo agli ulivi. Ha la piscina e un ristorante dove vendono anche i prodotti biologici che producono lì. Un gran bel posto e fuori stagione costa anche poco.
– Le Scalelle (Otranto) Un’azienda agrituristica a 2km da Otranto, immersa tra i campi. Anche qui si può sia campeggiare che dormire in bungalow o mini-appartamenti. Molto simile all’Uliveto, anche qui si può mangiare e comprare i loro prodotti.