Patagonia cilena e Cile del Sud: la Regione dei Laghi, l’isola di Chiloé e Torres del Paine

Il Cile è stato messo al 1° posto dalla Lonely Planet nella lista dei Best Travel 2018 ed è uno dei paesi più incredibili che abbia mai visitato. Un territorio stretto, lungo ed estremo che attraversa metà continente sud americano, dove si passa dai deserti più aridi della terra ai ghiacciai dell’Antartide. Me ne sono innamorata talmente tanto che, pur non essendo esattamente dietro l’angolo, ci sono tornata ben due volte nello stesso anno! Dopo un primo viaggio estivo nel Cile del Nord che mi ha portato da Santiago fino al deserto di Atacama, ho deciso di tornarci in inverno (durante l’estate cilena) per esplorare la Patagonia cilena e il Cile del Sud, questa volta scendendo fino alla Terra del Fuoco.

Inutile dirvi che è stato un viaggio meraviglioso! Il Cile è uno dei paesi più isolati del pianeta, chiuso da un lato dalle Ande, e dall’altro dall’Oceano Pacifico, e questo isolamento è stato sicuramente la sua fortuna. La natura in Cile è ancora intatta, incontaminata e lo sforzo del paese nel preservarla è davvero ammirevole (calcolate che quasi ¼ dell’intero territorio cileno è sotto tutela naturalistica). Qui la natura è davvero sovrana.

Cile del Sud: quali parchi scegliere?

Non appena si inizia a sfogliare la guida del Cile ci si rende subito conto che i Parchi Naturali nella Patagonia cilena e nel Cile del Sud sono tantissimi. È impossibile visitarli tutti quindi la domanda è: quali Parchi scegliere? Io avevo meno di un mese a disposizione e ho dovuto fare una dura e difficile selezione. In questo articolo vi racconto i Parchi della Patagonia cilena e del Cile del Sud che ho visitato io, ma ce ne sono almeno altrettanti che valgono sicuramente un visita. Trovate i dettagli sull’itinerario, i costi e le altre informazioni pratiche nell’articolo Come organizzare un viaggio in Patagonia e Terra del Fuoco.

Patagonia cilena e Cile del sud: quando andare

Tutto il Cile si trova nell’emisfero australe e le stagioni sono invertite rispetto alle nostre. Il periodo migliore per andare in Patagonia cilena e del Cile del Sud è il nostro inverno (che coincide con l’estate australe), tra novembre e marzo, a meno che non vogliate dedicarvi allo sci e agli altri sport invernali.  La Regione dei Laghi e l’isola di Chiloé sono particolarmente piovose durante tutto l’anno, e il mese più secco è gennaio (io ci sono stata nella secondo metà di gennaio e non ho visto neanche una goccia d’acqua). La Patagonia cilena può essere invece visitata più o meno tutto l’anno, ma tra novembre e marzo le temperature sono più alte, le giornate sono lunghe e i collegamenti tra le diverse località sono molto più frequenti (ma i prezzi sono ovviamente più alti) . Tra novembre e febbraio le giornate sono lunghissime, siamo nel pieno dell’estate australe e il sole tramonta tardissimo, una meraviglia!

Come spostarsi in Patagonia cilena e Cile del Sud

Tutto il Sud America ha una rete di autobus davvero ben sviluppata e, a mio parere, il bus rimane il modo migliore per spostarsi e per visitare i paesi like-a-local. Ci sono autobus di tutte le classi, da quelli basic, super economici, fino a quelli VIP. Io tendenzialmente uso sempre i bus turistici di fascia medio-alta, e prenoto i posti “semi-cama” (con sedile reclinabile a 45°) o i “cama” (con sedile reclinabile a 90°, perfetti per le tratte notturne). In tutti i bus turistici c’è sempre il bagno (anche il bus fa diverse soste per il bagno) e forniscono sempre uno snack e una bevanda; nei viaggi “cama” spesso è incluso anche un pasto caldo e diversi snack + bevande. I biglietti sono acquistabili nelle stazioni dei bus; purtroppo non si riesce a comprarli on-line perchè i siti richiedono un documento cileno, argentino, ecc a seconda della compagnia. Le compagnie di bus sono tante, ma vi basterà inserire la tratta che vi interessa su Google e troverete facilmente il sito della compagnia che vi interessa con tutti gli orari. Un altro sito che trovo molto utile, soprattutto in fase di pianificazione, è il sito di Rome2Rio, dove ci sono tutte le opzioni per raggiungere un determinato posto. L’unica zona in cui avrete necessità di noleggiare una macchina è la regione dell’Araucania. Il mio consiglio è quella di prenotarla almeno qualche giorno prima (per avere tariffe più basse, prima è e meglio è) con pick-up all’aeroporto di Temuco (Araucanía Airport a Freire). Di norma io uso il sito di Rentalcars e mi trovo molto bene.

In Cile ci sono anche delle compagnia aeree low-cost (Sky, Jet Smart per esempio) che coprono tutto il paese. Se avete poco tempo a disposizione valutate di fare alcune tratte in aereo.

L’assicurazione medico-bagaglio per il Cile

Non facendo parte dell’Europa, in Cile la nostra copertura sanitaria non vale. Il mio consiglio è quello di fare una classica assicurazione medico-bagaglio che vi possa coprire durante il viaggio. Io mi trovo molto bene con Heymondo, un sito che confronta le polizze di diverse compagnie e propone la polizza più conveniente per quel determinato viaggio. Per farlo dovrete inserire i dati relativi al vostro viaggio (paese, durata, ecc) e vi manderanno una mail con le proposta migliore che potrete poi acquistare direttamente on-line (essendo miei lettori avrete diritto anche uno sconto del 10%!!!). 

Dove dormire in Patagonia cilena e Cile del sud

Qui di seguito trovate gli ostelli dove ho dormito io, quelli che vi consiglio. In generale il livello degli ostelli in Sudamerica è molto alto, le camerate sono strutturate bene (con prese, armadietti capienti, ecc) e hanno dei bellissimi spazi comuni. In molti casi avete anche la possibilità di prenotare una camera doppia privata.

Chili Kiwi Hostel Pucon
Chili Kiwi Hostel (Pucon)

Cosa vedere nel Cile del Sud: tutti i luoghi e le attività da non perdere

I Parchi Nazionali dell’Araucania

Scendendo in bus da Santiago del Cile, dopo circa 8 ore si arriva a Temuco, la città principale della regione dell’Araucania. Da qui bisogna necessariamente affittare un’auto per poter visitare i Parchi Malalcahuello e Conguillo. In autobus si riesce ad arrivare alla cittadina di Caracutìn ma da lì in poi le strade sono sterrate e non ci sono più mezzi di trasporto pubblico. Questa è stata l’unica tappa del viaggio in cui ho affittato una macchina (non è necessario affittare un 4×4, è sufficiente una macchina normale, anche se in alcuni punti bisogna stare veramente attenti). Tutta la regione è disseminata di vulcani dalle vette innevate, da laghi glaciali e fiumi impetuosi ed è una delle zone con la più alta concentrazione di vulcani attivi del pianeta!

Trekking nel Parque National Conguillo

Il Parque National Conguillo si trova 25 km a sud di Caracautin, ed è stato inserito nel 2008 tra le Riserve della Biosfera dall’UNESCO. Il fulcro del parco è il bellissimo vulcano Llaima (3125 mt), uno dei più attivi del Cile, e i famosi alberi di araucaria (il parco è stato istituito principalmente per la loro protezione). Nonostante l’alto rischio di eruzioni, il parco è aperto al pubblico e ci sono tanti sentieri ben segnalati che permettono di esplorare laghi di montagna, profondi canyon e foreste native. Io l’ho esplorato per 2 giorni e vi consiglio: 1) il sentiero Sierra Nevada (5h e mezza tra andata e ritorno), un trekking molto bello e panoramico dove si passa in mezzo alle araucarie e ci sono diversi view point con vista sul lago e sulla sierra (si riesce a vedere in lontananza anche il vulcano Villarica) ; 2) il sentiero Los Carpinteros (2h tra andata e ritorno) che arriva alla Laguna Captren; 3) il sentiero La Ensenada (45’) che arriva alle meravigliose Lagune Arcoiris e Verde il cui colore dell’acqua è qualcosa di irreale. Proseguendo oltre da queste ultime verso l’uscita sud del parco c’è poi un sentiero ad anello che porta alle cascate del Truful Truful ma non sono niente di che a mio avviso.

I paesaggi marziani della Reserva Malalcahuello-Nalcas

Questa riserva ad ingresso gratuito si trova 65 km a nord-est di Caracautin ed è uno dei Parchi più suggestivi di tutta la regione. Il paesaggio qui è completamente diverso dal Conguillo, sembra piuttosto di essere su Marte. L’ambiente è surreale, distese di cenere e sabbia tra cui spiccano i profili dei vulcani Lonquimay, Tolhuaca e Callaqui. Stupendo il sentiero che raggiunge il crater navidad sul vulcano Lonquimay (2h e 15′ tra salire e scendere); è un pò faticoso perché si affonda nel terreno sabbioso/lavico ma la vista della bocca del vulcano è impressionante, così come il panorama che si gode a 360°.

Lungo la strada da Caracautin alla Riserva ci sono diverse cascate nascoste dalla vegetazione che si raggiungono con dei piccoli trekking; fermatevi al Salto del Indio e al Salto de la Princesa.

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Pucon: rafting, trekking e relax

Pucon è una piccola cittadina sulle sponde del lago omonimo ed è diventata molto turistica e popolare per gli sport di avventura. Nei dintorni ci sono diversi Parchi Naturali e rappresenta la base perfetta per fare tantissime attività sportive all’aria aperta: trekking, mountain bike, passeggiate a cavallo, rafting, kayak e chi più ne ha più ne metta.

Trekking nel Parque Huerqueque

Se avete poco tempo il Parque Huerqueque si può visitare con una gita in giornata partendo da Pucon; ci sono gli autobus di linea della JAC che partono la mattina e ripartono nel tardo pomeriggio ma è bene arrivare sempre con almeno 20-30’ di anticipo (purtroppo non è possibile comprare i biglietti il giorno prima). Questo parco è ricco di fiumi, cascate, laghi alpini e foreste di araucaria; i sentieri sono ben segnati e si prestano ad escursioni di poche ore o di diversi giorni. Andando in giornata il sentiero più bello da fare è il Sendero Los Lagos (3h30’ solo andata), la salita è lunga e abbastanza faticosa ma quando si arriva ai laghi ci si dimentica subito dello sforzo per arrivarci.

La salita sul cratere del vulcano Villarica

La salita al cratere fumante del vulcano Villarica (2847 mt) è l’escursione più popolare della zona, ma non è sempre possibile farla. Il Villarica è il vulcano più attivo del Cile (l’ultima eruzione è stata nel 2015) ed è l’ente governativo che monitora l’attività del vulcano a decidere se dare o meno il semaforo verde. La scalata del vulcano è inoltre meteo-dipendente e viene consentita solo in condizioni di cielo sereno e poco vento. L’escursione parte la mattina alle 6 e l’agenzia vi fornisce tutta l’attrezzatura: giacca, pantaloni, piccozza, ramponi, casco, maschera antigas e zaino. Dall’arrivo della seggiovia si inizia a salire con la guida e si impiegano circa 3h per arrivare al cratere; poco prima di arrivare in cima è obbligatorio l’uso della maschera (dalla bocca del vulcano oltre alla lava esce anche molto gas) e si può restare vicino al cratere per un massimo di 5’. Devo ammettere che la bocca del vulcano è abbastanza impressionante, si percepisce che si sta camminando su un qualcosa di vivo, di attivo, la lava è rosso fuoco, gorgoglia, e pochi metri più in là c’è la neve, una situazione abbastanza surreale. Per non parlare della vista, da lì in cima l’occhio spazia a 360 gradi, si vedono i laghi e le vette di diversi altri vulcani: davvero emozionante. Ma la parte più divertente è sicuramente la discesa! Da un certo punto in poi si inizia a scivolare sulla neve con l’aiuto di un supporto in plastica ed è divertentissimo. La discesa dura 1h e mezza circa e per le h16 si è di ritorno in ostello.

PRENOTA QUI l’Escursione al vulcano Villarica

Cosa vedere nella Patagonia cilena

Puerto Varas

Scendendo ancora verso sud si entra nella vera e propria Patagonia cilena e la prima tappa da fare è sicuramente Puerto Varas. Il profilo minaccioso dei vulcani innevati, l’Osorno (2660 mt) e il Calbuco (2000 mt), si staglia sopra la pittoresca cittadina e sul grande lago Llanquihue. Puerto Varas è abbastanza simile a Pucon (anche da qui è possibile fare tantissime attività sportive), ma è riuscita a preservare un pò di più la sua autenticità. L’escursione più classica è la salita al vulcano Osorno, ma si può anche circumnavigare il lago in bicicletta o visitare la cittadina di Frutillar. Quest’ultima ospita il Teatro del Lago Sur, un imponente centro per le arti dello spettacolo di caratura internazionale inaugurato nel 2010.

L’isola di Chiloé: un mondo a parte

Un viaggio nella Patagonia cilena non può prescindere dalL’isola di Chiloé L’isola grande (Isla Grande di Chiloé) è la 5° isola del continente sud americano per dimensioni ed è abitata da gente di mare fiera e indipendente che costruito la proprio storia e la propria cultura in maniera molto diversa dal resto del Cile, è davvero un mondo a parte. La diversità di riconosce soprattutto nell’architettura e nella cucina: qui ci sono le tejuelas, delle coloratissime case in legno, i palafitos, delle case costruite come palafitte in riva al mare, le caratteristiche chiese in legno colorate (16 delle quali sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanià dell’UNESCO), e il curanto, uno stufato di carne, patate e frutti di mare che si cuoce sotto la terra.

Per raggiungere l’isola di Chiloé da Puerto Varas c’è un bus diretto che sale sul traghettino a Puerto Montt e raggiunge la cittadina di Ancud in circa 3h e mezza.

Ancud e la Pinguinera

Ancud si trova nell’estremo nord dell’isola e conserva alcuni edifici eleganti e diversi palafitos, ma la sua bellezza sta piuttosto nell’ambiente naturale che la circonda. Subito fuori da Ancud c’è un bellissimo litorale con spiagge lunghe e selvagge, ma soprattutto la Pinguinera de Puñihuil. Per vedere quest’ultima si può partecipare a una gita di mezza giornata (tutti gli ostelli la organizzano per 150000 pesos); si arriva davanti alle isole di Puñihuil con il pulmino e da lì si prende poi la barca. Questo è un posto unico perché qui convivono due specie diverse di pinguini: i pinguini di Magellano e quelli di Humbolt (che sono a rischio estinzione). Arrivano qui con due diverse correnti (una da sud e una nord) per nidificare verso settembre e rimangono fino a marzo quando i piccoli sono in grado di nuotare e cacciare. Se non avete in programma di andare a Isla Mirtillo nella Terra del Fuoco è una gita assolutamente da non perdere.

I palafitos di Castro

Castro si raggiunge in 1h e mezza di bus da Ancud ed è la cittadina più importante nonchè la più caratteristica; è perfetta per essere esplorata a piedi. Non perdetevi l’Iglesia San Francisco de Castro, tutta in legno, con la sua facciata gialla ornata da decorazioni viola e color malva (patrimonio UNESCO) e i vari view point sui coloratissimi palafitos. Se decidete di fermarvi qui a dormire c’è il bellissimo Palafito Hostel (su una palafitta appunto!) e, lì accanto, il ristorante Mar y Canela.

Cile del sud: palafitos a castro nell'isola di Chiloé

La Carretera Austral: in auto o in traghetto?

La Patagonia cilena (da Puerto Montt a scendere) è rimasta per secoli la regione più aspra e isolata del Cile e, a tutt’oggi, sono pochi i viaggiatori che vi si avventurano. In questo punto il Cile diventa particolarmente stretto e per spostarsi c’è solo la sterrata Carretera Austral che corre da Puerto Montt a Villa O’Higgins per circa 1200 km. In alcune parti addirittura non ci sono strade perché le montagne arrivano direttamente al mare. Se avete tempo a disposizione è sicuramente è un’esperienza da fare (calcolate che il trasporto pubblico qui è molto limitato e quasi tutti i viaggiatori si spostano con l’autostop). In alternativa, come ho fatto io, ci sono i traghetti che partono da Quellon (sull’isola di Chiloé) o da Puerto Montt e arrivano a Puerto Chacabuco o direttamente a Puerto Natales (questi ultimi sono carissimi però!). I traghetti in ogni caso sono pochi (partono 2 o 3 volte alla settimana in alta stagione) e si riempiono subito quindi vanno prenotati con un certo anticipo. I posti non si riescono a prenotare/comprare online con le nostre carte di credito ma si può scrivere (in spagnolo) alla compagnia chiedendo di riservare il posto e poi andare a ritirare e pagare il biglietto in un ufficio della stessa compagnia a Castro o a Puerto Montt. Io ho preso il traghetto della Naviera Austral da Quellon a Puerto Chacabuco (posto a sedere in semi-cama, semi reclinabili) che partiva la sera alle 23 e arrivava dopo 35 ore (si arriva all’alba di 2 giorni dopo). Alla fine è stato un pò come fare una crociera, il traghetto (che non ha cuccette ma solo posti a sedere) passa attraversa diverse isole e tantissimi fiordi e i panorami sono mozzafiato. Se decidete di farlo vi consiglio di comprare un materassino per dormire per terra e portarvi cibo e acqua; c’è un bar/ristorante a bordo ma vende poco o niente.

Il lago General Carrera: il confine tra Cile e Argentina

Da Puerto Chacabuco dovevo cercare di arrivare in Argentina: tutte le strade finiscono a Villa O’Higgins e si deve necessariamente attraversare il confine per poter continuare a scendere verso sud. Dall’arrivo del traghetto c’è quindi un bus (i famosi collectivos) che arriva a Coyaique (circa 1h 30′) e da lì un altro collectivo fino a Puerto Ibanez, in coincidenza con il traghetto che arriva fino a Chile Chico dove si trova il confine con l’Argentina. Il lago General Carrera è un lago enorme ed è diviso tra Cile e Argentina; la parte cilena si chiama General Carrera e la parte argentina si chiama Buenos Aires. La traversata da Puerto Ibanez a Chile Chico dura 2h e mezza ed è stupenda (ma anche ventosissima)! Una volta arrivati a Chile Chico si può attraversare il confine ed entrare in Argentina nella cittadina di Los Antiguos (occhio che la frontiera chiude alle 22, io sono riuscita a passare per un pelo!). Da qui poi ho preso un bus notturno che mi ha portato a El Chalten, ma per questa parte del viaggio vi rimando all’articolo sul Perito Moreno e a quello su Ushuaia e la Terra del Fuoco.

Era solo per dirvi che, da quando ho preso il traghetto dall’isola di Chiloé a quando finalmente ho potuto dormire di nuovo in un letto sono passati quasi 4 giorni. Questo trasferimento, fatto in questo modo, è un gioco al massacro e ve lo sconsiglio (a meno che non siate dei pazzi scatenati come la sottoscritta).

Patagonia cilena - Lago General Carrera

Puerto Natales

A questo punto siamo arrivati nell’estremo sud del Cile, nella Patagonia cilena meridionale, e qui si trova il Parco Nazionale più famoso del Cile, il Parco Nazionale Torres del Paine. La foto da cartolina scattata dal Mirador Las Torres è l’emblema del Cile ed è l’immagine che rappresenta per tutti questo magnifico paese. Chiunque venga in Cile vuole necessariamente venire qui. Avendo girato abbastanza un po’ tutto il paese devo dire che sì, sicuramente è un Parco incredibile, ma non sono convinta che sia il più bello (soprattutto se nello stesso viaggio magari si va anche a El Chalten, sul Fitz Roy o sul Cerro Torre).

Ad ogni modo, per organizzare la visita al Torres del Paine la cosa migliore è arrivare a Puerto Natales e fare base qui. Puerto Natales è una cittadina di mare completamente dedicata ai turisti, ci sono tantissimi ostelli (alcuni spettacolari), ristoranti (non perdetevi l’Afrigonia, molto carino e buono!), bar, negozi che affittano/vendono attrezzature da campeggio e soprattutto agenzie che organizzano le escursioni. Tutti i giorni alle h15, ad esempio, all’ostello Base Camp, c’è un incontro informativo dove spiegano tantissime cose utili per organizzare la visita al Parco Torres del Paine: per me è stato illuminante.

Cile del sud: la vista delle 3 torri dal Mirador de las Torres a Torres del Paine

Il Parco Nazionale di Torres del Paine

Il Parco di Torres del Paine di trova a circa 2h di strada da Puerto Natales, è un parco immenso (1810 kmq!) ed è estremamente organizzato e attrezzato. Il 99% delle persone viene qui per fare il famoso “W”, un trekking di 5 giorni, o il Circuito del Paine di 8-11 giorni, ma bisogna organizzarlo (= prenotare i posti dove dormire) con mesi di anticipo. Dal 2016 infatti l’ingresso al parco è consentito se se si hanno in mano queste prenotazioni (tranne che per escursioni in giornata). Se volete organizzare dei trekking di più giorni, che sia il W o altri, dovrete necessariamente contattare prima una delle 2 società che gestiscono i campeggi all’interno del parco: Conaf e Fantastico Sur.

In realtà se non avete i giorni contati e avete un pò di elasticità potete arrivare direttamente a Puerto Natales e, in linea di massima, riuscite comunque a trovare posto in qualche struttura (campeggi o rifugio) per fare un trekking di più giorni all’interno del parco. Se siete invece legati a dei giorni precisi e volete assolutamente fare il classico W dovrete armarvi di pazienza e organizzare il tutto tassativamente con almeno 2-3 mesi di anticipo (soprattutto se andate tra novembre e febbraio). In alternativa potete prenotarlo on-line tramite il sito di Denomades (un’agenzia super affidabile e , soprattutto, certificata di Turismo Sostenibile) anche sotto data (vedi link qui sotto). Per quanto riguarda il W, questi sono i tour che potete prenotare tramite il loro sito e pagare con PayPal o con carte di credito (VISA, Mastercard, ecc). Il sito è super sicuro e i prezzi sono gli stessi delle agenzie in loco:

Se non avete 5 giorni a disposizione ma volete comunque vedere almeno una parte del Parco potete fare una gita di 1 giorno a Torres del Paine in minivan partendo sempre da Puerto Natales. Io ho fatto così e sono rimasta comunque molto contenta perchè mi ha permesso di vedere diversi settori del parco. Un’altra possibilità, è quella di partecipare ad una gita di un giorno (sempre da Puerto Natales) per fare il trekking che raggiunge il Mirador Las Torres.

Il Parco Nazionale di Torres del Paine è davvero immenso e vario, oltre alle famose guglie sopracitate ci sono specchi dall’acqua turchese, grandi foreste, torrenti impetuosi, diverse cascate e un immenso ghiacciaio dai riflessi blu (il Glaciar Grey). Essendo così grande, come dicono i locals può capitare di vivere tutte e 4 le stagioni in un’unica giornata. In generale, perlomeno da quello che ho capito io parlando con molte persone, c’è sempre molto vento e il tempo cambia in maniera molto rapida. Nel parco piove spesso e bisogna partire attrezzati. NB . Tutto è carissimo dentro il parco! Comprate e affittate tutto il necessario a Puerto Natales.

La sicurezza: il Cile è pericoloso?

(aggiornato a ottobre 2022)

Ho deciso di aggiungere questo paragrafo dopo il mio secondo viaggio nel Cile del nord (Novembre 2019) perchè dal 18 ottobre 2019 tutto il paese è stato coinvolto da proteste un pò ovunque ma le proteste si sono fermate ormai da temoi . La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’aumento del prezzo dei mezzi di trasporto, ma è stato ovviamente solo un pretesto per far scoppiare la rivolta che riguarda, invece, le profonde disuguaglianze che ci sono da sempre nel paese. Dopo le prime 2 settimane di manifestazioni e di proteste (con tanto di coprifuoco militare, morti e feriti) che hanno bloccato completamente il paese, la situazione poi è un pò cambiata. A novembre 2019 le proteste erano quotidiane solo a Santiago e a Valparaiso (sede del Parlamento), ma in misura ridotta e solo di sera, e si potevano già tranquillamente evitare. A Santiago si svolgevano normalmente in centro, vicino all’Università e a Piazza Italia, e a Valparaiso davanti al Parlamento. Io dormivo a Bellavista (quindi a 2 passi da Piazza Italia) e le manifestazioni non mi hanno creato troppo disagio. Un pò di disagio ovviamente c’è stato perchè il traffico veniva bloccato, ma nulla di drammatico. Altra cosa sono gli scioperi generali, che erano indetti spesso e volentieri e potevano compromettere i trasporti e i tour (anche a San Pedro di Atacama per esempio): cercate di informarvi dai local per sapere quando e se sono stati indetti. Al momento comunque la situazione in Cile è tornata alla totale normalità. 

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Scritto da:
Mi chiamo Valentina Borghi e sono una viaggiatrice esperta e una travel blogger / travel influencer full time dal 2018. Sono anche una nomade digitale e trascorro buona parte dell’anno in viaggio, da sola o accompagnando gruppi in giro per il mondo. Amo i vulcani, i deserti, il Sudamerica e l’Asia Centrale, amo i gatti, New York, l’astronomia, e la musica elettronica. Ho visitato 90 paesi del mondo e se mi chiedete qual è il mio viaggio della vita..decisamente l’Antartide!

17 commenti su “Patagonia cilena e Cile del Sud: la Regione dei Laghi, l’isola di Chiloé e Torres del Paine”

  1. Beh io ho scelto il Cile e quindi non potevo che lasciare un commento su questo articolo. Non c’era sicuramente bisogno di istigare la voglia di visitare un paese che fa parte della mia top list ( in realtà, orse, troppo lunga….), per me che amo Sepulveda, che vuole vedere Atacama e che sa che il Cile è il trampolino di lancio per l’isola di Pasqua. Ma ti ringrazio per la visione un po’ diversa che mi hai dato di questo paese, di una regione che forse avevo, erroneamente, sottovalutato. quindi GRAZIE. ed adesso spio i link degli alloggi.

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    • Prego 😉 Io il Cile l’ho visitato tutto, dall’estremo nord all’estremo sud e farei fatica a scegliere, è davvero tutto meraviglioso. Paesaggi molto diversi tra loro ma tutti spaventosamente belli.

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  2. Ciao Valentina,

    che tour hai fatto al parco torres del paine? Che posti ti ha permesso di vedere all’interno del parco? Puoi darmi i riferimenti del tour..?

    Grazie.
    Jacopo

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    • Ciao Jacopo,
      Non ricordo i nomi dei posti ma i tour giornalieri sono abbastanza standard.
      Io l’avevo comprato direttamente in ostello ma puoi conprarlo anche nelle tante agenzie di Puerto Natales.Lo trovi ovunque senza problemi
      A presto, Valentina

      Rispondi
  3. Ciao, sono mario, grazie al tuo bellissimo e affascinante viaggio e ai tuoi commenti entusiasti ho preso la decisione e sto ultimando l organizzazione del il mio viaggio che in buona parte ne segue le direttive. Ti vorrei chiedere per le escursioni come ti sei organizzata, appoggiandoti ad agenzie locali e quindi anche con tour di più persone o con un fai da te, i trasferimenti da una località all altra con i bus sono affidabili?? Grazie.. soprattutto perchè con questo blog mi hai dato l ultima spintarella nel decidermi

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    • Ciao Mario, grazie mille! Sono proprio contenta
      I bus in Cile sono perfetti, confortevoli e affidabili. Per le escursioni..si..mi sono affidata ad agenzie locali.
      Vedrai..il Cile ti piacerà un sacco!!!

      Rispondi
  4. Ciao..immagino.. già mi c vedo.. sono talmente eccitato dall idea del viaggio che fatico a selezionare i posti da vedere.. ho bisogno del tuo aiuto. non riesco a trovare i bus da pucon, dopo l escursione sul vulcano, a puerto varas.. potresti darmi indicazioni in merito?? Grazie mille!!

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  5. Ciao, mi piacerebbe fare più o meno il tuo stesso itinerario da baires a Santiago a ushuaya. Terra del fuoco, trekking, navi e balene, costa/entroterra su strada preferibilmente.
    Con due settimane (tra Natale ed epifania), cosa suggeriresti come selezione di itinerario? Meglio entroterra argentino o Cile?
    Grazie in anticipo!

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  6. Ciao!
    Articolo molto interessante, complimenti. Vorrei chiederti un consiglio. Ad agosto andrò in Cile, sto programmando il viaggio ed avendo i giorni un pò contati devo scegliere tra passare 3/4 giorni o all’isola di Chiloè o a puerto Natales di cui l’escursione in giornata al parco di Torres del Paine. Quale dei due mi consigli dovendo scegliere? Grazie mille

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    • Ciao Elena, grazie mille 🙂 Mmm..ad agosto rischi di beccare parecchia pioggia a Chiloè..e a Puerto Natales poche ore di luce (le stagioni sono invertite lì). Perchè non ti concentri sul nord?..Il clima è secco e c’è sempre il sole..ad agosto è molto meglio secondo me..
      Avevi valutato questo fattore?

      Rispondi
  7. Vorrei inviarle il libro sperando in un suo commento…
    Grazie e…buoni viaggi!

    Rispondi
  8. Ciao Valentina, grazie per aver descritto nei minimi particolari il tuo bellissimo viaggio. Potresti dirmi quanti giorni sei stata? Io vorrei andare in marzo ed avrei a disposizione 30-40 giorni prendendo una macchina a noleggio. Vorrei fare la parte a nord del Cile e poi trasferimento a sud con aereo fino a Temuco per poi riprendere l’auto per arrivare alla Terra del Fuoco e, se merita, risalire dalla parte Argentina. Cosa ne pensi? Grazie, Laura

    Rispondi
    • Ciao Laura, io avevo fatto 30 giorni e ho tirato tantissimo.
      A occhio, anche 40 gg non ti bastano per fare il programma che mi hai scritto, soprattutto se guidi. Io ho fatto parecchi transfer in bus notturno e si risparmia un bel pó di tempo.
      Fossi in te comunque mi concentrerei su una zona/paese e lasciare il resto per un altro viaggio.
      Un saluto, Valentina

      Rispondi
  9. Ciao Valentina,
    ho letto i preziosi articoli sul Cile, ora che sto sognando (e progettando) un viaggio per il marzo prossimo. Vista la grandezza del Paese, quanto difficile scegliere cosa vedere! Eccomi qui quindi a chiederti un paio di consigli.
    Ho escluso la Patagonia, me la tengo per un altro viaggio.
    Mi piacerebbe fare le regioni di Elqui e Atacama, probabilmente in bus. Quanti giorni dedicheresti alla prima e alla seconda regione? In tutto, quanti giorni considerasti da quando si lascia a quando si torna a Santiago)?
    Tornerei a Santiago in aereo e vorrei prendere un auto. Approfitterei dell’auto per visitare i vigneti tra Valparaiso e Santiago e poi guidare più a sud (follia?) e questo tuo articolo mi ha dato molta ispirazione: Temuco, Pucon e i parchi regionali. Qui quanti giorni da considerare? Ti spingeresti ancora più a sud, aggiungendo Puerto Montt e Chiloé?
    Grazie, un saluto,
    Margherita

    Rispondi
    • Ciao Margherita, mmm io dedicherei 2/3 giorni per Elqui e 5/6 ad Atacama e dintorni, quindi intorno ai 9 giorni totali con i trasferimenti.
      Spingendoti a sud dipende molto da te, da quanto vuoi camminare. Il numero di parchi e di trekking è quasi infinito! Sono zone dove puoi stare 1 settimana ma anche 1 mese. Indicativamente, considerando anche i transfer di direi di fermarti almeno 1 settimana. Se vuoi aggiungere Puerto Montt e Chiloé almeno 10. Un saluto, Valentina

      Rispondi

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