L’Uzbekistan evoca da sempre la magia della Via della Seta, delle carovane che per millenni hanno attraversato l’Asia tra Istanbul a Xian per scambiarsi merci pregiate come la seta, il sale, le pietre preziose, la porcellana e tanto altro. In realtà non esisteva un’unica Via della Seta, bensì vari itinerari che si spostavano negli anni a seconda delle condizioni locali, ma Samarcanda e Bukhara (entrambe in Uzbekistan) sono sempre rimaste il cuore di questi traffici arricchendosi favolosamente. Mercanti, pellegrini, profughi e diplomatici viaggiavano lungo questa via scambiandosi sì prodotti ma soprattutto idee e tecnologie. Tutto questo ha lasciato nel paese un patrimonio artistico, architettonico e culturale di inestimabile valore: l’Uzbekistan lascia veramente a bocca aperta e le cose da vedere sono tante.
Il paese mi ha ricordato moltissimo l’Iran (si riconosce la stessa “mano” di Tamerlano nella progettazione delle città, delle moschee e delle medresse) ma, a differenza di quest’ultimo, l’Uzbekistan è decisamente più laico e i tanti anni di occupazione russa sono evidenti.
L’Uzbekistan attuale è governato in modo autoritario e lo si percepisce subito, non appena si varca la frontiera. Il modulo da sottoscrivere in ingresso recita qualcosa tipo” dichiaro che non sto immettendo nel paese libri, articoli o giornali che possano danneggiare l’immagine del paese…e mille altre cose”. In Uzbekistan di fatto vige uno stato di Polizia in perfetto stile KGB, non c’è libertà di stampa e di pensiero e c’è un controllo ossessivo e capillare sulla popolazione. Questo potrebbe portarvi ad immaginare un popolo triste e chiuso, in realtà è esattamente l’opposto. Gli uzbeki sono estremamente solari, sempre sorridenti e super accoglienti. Il turista è sacro da queste parti! In Uzbekistan mi sono sentita a casa come da nessun altra parte del mondo. Seguitemi per scoprire tutte le cose da vedere in Uzbekistan, come sempre insieme a tante informazioni pratiche per organizzare un viaggio fai-da-te.
In questo articolo:
- Documenti necessari per entrare in Uzbekistan
- Quando andare in Uzbeksitan
- L’assicurazione medico-bagaglio per l’Uzbeksitan
- Quanto costa un viaggio in Uzbekistan
- La Moneta: il SUM
- SIM e connettività in Uzbekistan
- Come spostarsi in Uzbekistan
- Viaggio in Uzbekistan: l’itinerario
- Dove dormire in Uzbeksitan
- Come vestirsi in Uzbeksitan
- Cosa vedere in Uzbekistan: i luoghi da non perdere
Documenti necessari per entrare in Uzbekistan
Dal 1 febbraio 2019 è entrata in vigore per i cittadini di 45 Paesi, tra cui l’Italia, l’esenzione dal visto di ingresso per l’Uzbekistan. Il regime senza visto si applica solo per un soggiorno fino a 30 giorni, indipendentemente dallo scopo del viaggio. Una volta entrati, è obbligatorio chiedere la registrazione temporanea, prevista per ogni tipo di permanenza in Uzbekistan, inderogabilmente entro 3 giorni, esclusi i giorni festivi e non lavorativi (domenica). Questa registrazione per i cittadini stranieri equivale ad un permesso di soggiorno temporaneo e viene effettuata dall’amministrazione delle strutture ricettive (quindi ve la rilascerà l’hotel).
Quando andare in Uzbeksitan
Il periodo migliore per visitare l’Uzbekistan va da marzo/aprile a settembre/ottobre, soprattutto se decidete di visitare anche Khiva che si trova nel nord-ovest del paese (lì in inverno nevica e chiudono tutte le strutture ricettive). Luglio e agosto sono caldissimi! Io ci sono stata ad agosto e le massime arrivavano fino a 45 gradi. La buona notizia è che c’è una discreta escursione termica e la sera si sta sempre bene. Mi hanno riferito che l’alta stagione in Uzbekistan coincide soprattutto con il mese di settembre, quando vi si recano tantissimi turisti soprattutto francesi, e con il Nevruz (21 marzo), la festività più importante di tutta l’Asia Centrale che segna l’inizio della primavera e del nuovo anno persiano. Ad agosto non ho avuto alcun problema a trovare posti per dormire senza aver prenotato.
L’assicurazione medico-bagaglio per l’Uzbeksitan
Tra gli aspetti da considerare quando si viaggia in un paese extra-EU è l’assicurazione medico-bagaglio. In Uzbekistan la nostra copertura sanitaria non vale e il mio consiglio è quello di fare sempre una classica assicurazione medico-bagaglio che vi possa coprire durante il viaggio. Io mi trovo molto bene con Heymondo, un sito che confronta le polizze di diverse compagnie e propone la polizza più conveniente per quel determinato viaggio. Per farlo dovrete inserire i dati relativi al vostro viaggio e vi manderanno una mail con le proposta migliore che potrete poi acquistare direttamente on-line (essendo miei lettori avrete diritto anche uno sconto del 10%!!!).
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Quanto costa un viaggio in Uzbekistan
L’Uzbekistan è un paese molto economico per noi, forse uno dei più economici in assoluto tra i paesi che ho visitato negli ultimi anni. Calcolate di spendere meno di 50 euro al giorno incluso tutto (dormire, mangiare, spostarsi). Trovate maggiori info nell’articolo Come organizzare un viaggio in Asia Centrale.
La Moneta: il SUM
La moneta ufficiale uzbeka è il SUM e il suo valore (2023) è di circa 12.000 SUM per 1 euro, quindi quando cambierete preparatevi a ricevere mazzette di contanti! In realtà alcune strutture e diverse agenzie accettano anche Euro o dollari, ma è sempre meglio avere moneta locale. Vi consiglio di prelevare all’arrivo in aeroporto (ne troverete almeno uno uscendo dall’aeroporto di Tahkent) perchè nelle altre località sarà più facile poi prelevare ma meno facile cambiare. Dovrete pagare praticamente tutto in contanti, e conviene portarsene abbastanza già dall’Italia.
SIM e connettività in Uzbekistan
Se volete restare sempre connessi, ma anche chiamare un taxi o un ristorante, vi consiglio di acquistare una sim virtuale con Airalo prima di partire (se il vostro cellulare le supporta). La potete attivare già dall’Italia e non dovrete rinunciare al vostro numero italiano. L’installazione è facilissima e quando atterrerete sarete già connessi. Io mi sono sempre trovata benissimo.
Come spostarsi in Uzbekistan
Spostarsi in Uzbekistan è abbastanza semplice e, a seconda della tratta, è più comodo utilizzare il treno, un transfer privato o un volo interno. Nel dettaglio:
- In treno: la linea Tashkent-Smarcanda-Buhkara è servita dall’alta velocità (o skorostnoy). I treni sono molto comodi e confortevoli. Ce ne sono 3 al giorno e potete comprare i biglietti tramite il sito di Get Your Guide, selezionando la data e l’orario che vi interessa.
- Transfer privato: soprattutto se viaggiate almeno in 2 o 3 nella maggior parte dei casi è conveniente e comodo utilizzare un transfer privato, nel giorno e nell’ora che vi viene più comodo. Potete prenotarlo tramite questo sito. Come potete vedere è possibile prenotare anche transfer da/per la frontiera con il Tagikistan o per l’aeroporto di Tashkent.
- Marshrutky e autostop: i primi sono i classici minibus privati che trovate in tutta l’Asia Centrale, che partono quando sono pieni. Consigliatissimi se avete abbastanza tempo e volete vivere di più la vita like-a-local. Anche l’autostop è molto praticato da queste parti ed è sicuro, ma scaricatevi prima il dizionario off line di russo per essere sicuri che capiscano dove dovete arrivare.
Viaggio in Uzbekistan: l’itinerario
L’itinerario classico in Uzbekistan secondo me dovrebbe sempre includere Khiva, Bukhara e Samarcanda ed è fattibile in 7/8 giorni. Se avete più tempo può valere la pena spingersi fino a Nakus e al lago Aral (nel nord ovest del paese). Io non mi sono fermata nella capitale Tashkent e chiedendo ad altri viaggiatori incontrati durante il viaggio non ho sentito pareri molto entusiasmanti e deduco che si possa tranquillamente saltare. Tendenzialmente avrete comunque tempo di visitarla quando arrivate o quando ripartite, perchè con il volo dall’Italia arriverete comunque lì.
Dove dormire in Uzbeksitan
In Uzbekistan c’è un’ampia scelta di strutture ricettive di buon livello. Le più belle si trovano a Bukhara, dove i B&B sono ospitati in magnifiche case tradizionali ristrutturate. Moltissime strutture sono presenti su Booking.com e negli altri motori di ricerca e possono essere prenotate tranquillamente prima di partire, soprattutto se decidete di andare in alta stagione. In ogni hotel vi rilasceranno un foglio con i dati della vostra registrazione: conservateli tutti perchè vi verranno chiesti e ritirati alla frontiera quando uscirete dal paese.
Alcuni hotel che vi consiglio:
- Hotel Islam Khodja (Khiva) : hotel molto carino dentro le mura di Khiva, con una bella terrazza, colazione inclusa e wifi. Il proprietario è gentilissimo e vi può organizzare il transfer da/per l’aeroporto di Urgench e i transfer per raggiungere altre città, non chè varie escursioni nei dintorni.
- Sokhrob Barzu Guest House (Bukhara) : Hotel in una casa tradizionale a pochi passi dalla piazza principale di Bukhara. Molto carino e curato. Buonissima la colazione.
- Gur Emir Palace (Samarcanda) hotel carino di fascia un pò più alta, che si trova vicino al mausoleo di Gur-e-Amir. Per raggiungere il Registan a piedi da qui ci vogliono circa 20’. Io mi sono trovata bene, ma se volete stare più vicini al Registan e alle altre moschee potete valutare l’Hotel Legende (qui sotto).
- Hotel Legende (Samarcanda): nel cuore del vecchio quartiere ebraico di Samarcanda. Si trova in una casa bellissima e storica e il proprietario, Ural, è davvero gentile (io ci sono stata a cena e ho mangiato benissimo peraltro).
Come vestirsi in Uzbeksitan
In Uzbekistan non ci sono restrizioni particolari sull’abbigliamento (come accade ad esempio in Iran). Anche se non vedrete donne uzbeke con gli shorts, le minigonne o le canotte, ai turisti è permesso tutto e nessuno vi dirà niente se li indosserete. Il mio consiglio è comunque quello di mantenere una certa discrezione per rispettare la cultura del posto. Preferite gli shorts un pò più lunghi e le t-shirt.
Cosa vedere in Uzbekistan: i luoghi da non perdere
Khiva
Vi dico subito che Khiva, globalmente, è stata la mia preferita. È stata la prima tappa del mio viaggio in Uzbekistan, ed è stato amore a prima vista. Khiva è una delle città storiche meglio conservate del paese e tutto quello che c’è da vedere è racchiuso intorno alle mura di fango dell’Ichon-Qala (la città vecchia), dichiarata non a caso patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Il profilo delle torri merlate appare da lontano e varcando una delle 4 porte che si aprono lungo le mura equivale a fare un salto indietro di almeno 1000 anni. Tra i vicoli all’interno la vista viene subito catturata dai profili delle medresse (antiche scuole coraniche), delle moschee, dei mausolei e dei minareti piastrellati di azzurro. Io ci sono arrivata di sera ed è stata pura magia: pochissime persone in giro, le luci fioche delle trattoria e i monumenti illuminati dalla luce della luna, una meraviglia! E pensare che tra il XVIII e il XX secolo il suo mercato degli schiavi era il più grande dell’Asia Centrale, fino alla conquista dei russi nel 1920. Tutti i monumenti principali di Khiva si possono vedere in una giornata, ma sarei rimasta anche un giorno in più a godermi la bellissima atmosfera da mille e una notte che regala questa città.
Per visitare Khiva iniziate dalla porta nord delle mura perchè qui potrete comprare il biglietto cumulativo (valido per 2 giorni) che vi consentirà di entrare in quasi tutti i monumenti principali. Subito avanti vi apparirà il minareto di Kalta Minor, un tozzo minareto rivestito di piastrelle azzurre, la cui costruzione è stata interrotta. Nei piani doveva essere il minareto più grande del paese ma è rimasta questa struttura tozza abbastanza insolita sulla quale non si può salire. Sul lato opposto della strada si trova la Kuhna Ark, quella che è stata la fortezza e la residenza dei sovrani di Khiva; al suo interno c’è l’harem, la Zecca, le scuderie, l’arsenale, le caserme, la moschea e la prigione. Visitatela di giorno ma tornateci al tramonto per salire sulla torre di guardia, proprio a ridosso delle mura della città, da cui si gode una vista magnifica (per salire si paga un biglietto a parte). Un’alternativa per vedere un bel tramonto è la terrazza dell’omonimo “Cafe Terrassa” che si trova subito fuori l’ingresso della Kuhna Ark (si mangia anche bene). Altre cose da non perdere sono: il bazaar (andateci la mattina!) che si trova accanto alla porta sud di Khiva, la medressa di Islom-Hoja con il minareto più alto dell’Uzbekistan (ci si può salire ma occhio che i gradini sono alti e si sale praticamente al buio, ma la vista dall’alto merita), il Palazzo Tosh-hovli (il palazzo più bello della città con 150 stanze e delle decorazioni molto belle), e il mausoleo di Pahlavon Mahmud (che si paga a parte).
Ayaz-Qala e le fortezze nel deserto
Spendete poi il secondo (o il terzo) giorno a Khiva andando a visitare le fortezze nel deserto che si trovano nei dintorni. A nord di Urgench ci sono, infatti, le rovine di molte città e fortezze dell’antica Corasmia e alcune risalgono a più di 2000 anni fa! Attualmente se ne possono visitare un ventina. Gli hotel di Khiva e le agenzie propongono 2 diversi tour da fare in giornata: un tour a 3 fortezze (tra cui l’Ayaz-Qala che è considerata la più bella) e un tour a 8 fortezze. Il primo dura circa 7/8h e il secondo ne dura 10-12. Io ho fatto quello da 3 e sono rimasta molto contenta; il pezzo forte è appunto l’Ayaz-Qala, un complesso di 3 fortezze dalle pareti di fango che si ergono in mezzo al deserto. Il colpo d’occhio (sia da sotto che da sopra, una volta saliti) è davvero spettacolare. Le altre 2 fortezze visitate nella stessa giornata sono sicuramente belle ma meno spettacolari.
Bukhara
Tra le cose da vedere in Uzbekistan non può mancare la città antica di Bukhara, che si raggiunge con circa 6 ore di auto da Khiva. Bukhara è una delle città più sacre dell’Asia Centrale e una delle più importanti dell’Uzbekistan. La città ha un centro storico stupendo ancora abitato (a differenza di Khiva) e pieno di monumenti ed edifici antichi: magnifiche moschee e scuole coraniche, minareti, fortezze e abitazioni sontuose. È una cittadina molto viva e molto turistica, ma conserva ancora la stessa atmosfera elegante e regale dei tempi in cui era la capitale del regno omonimo, prima dell’arrivo dei russi nel 1920. I monumenti d’interesse si trovano tutti nel centro storico e sono visitabili a piedi. L’unico che si trova leggermente fuori dal centro, è il fotografatissimo Char Minar. Originariamente era il corpo di guardia di una medressa e le sue 4 torri decorative sono un qualcosa di assolutamente unico in tutta l’Asia Centrale. Il fulcro della città vecchia è invece il Lyabi-Hauz, una vasca d’acqua intorno alla quale ci sono ristoranti e chioschi dove si radunano le famiglie, i giovani e gli anziani a tutte le ore del giorno e della sera.
Da lì spostatevi a visitare la Maghoki-Attar (la moschea più antica dell’Asia Centrale che ospita il museo dei tappeti), i bazaar coperti, la medressa di Ulubek e la dirimpettaia medressa di Abdul Aziz Khan, la meravigliosa moschea Kalon (andateci nel tardo pomeriggio..c’è una luce meravigliosa) con il suo altissimo minareto e la medressa di Mir-i-Arab (ancora attiva). Procedendo oltre dalla moschea Kalon giungerete poi davanti alla costruzione più antica e spettacolare di Bukhara, l’Ark (ovvero la fortezza). Si tratta di una città regale all’interno della città e fu abitata ininterrottamente dal V secolo fino al 1920, anno in cui venne bombardata dall’Armata russa. Dentro c’è rimasto poco e niente (è più bella da fuori), tranne la Moschea Juma, la corte per le udienze e l’incoronamento, e alcuni ex appartamenti reali che ospitano piccoli musei. Un altro monumento che vi consiglio di visitare è la Casa di Fayzulla Khojaev, la residenza di un ricco mercante di Bukhara, che ha dei bellissimi cortili e delle magnifiche decorazioni.
Per la sera, andate a cena in uno dei tanti ristoranti che si trovano intorno al Lyabi-Hauz; questa zona è molto viva (tutto si spegne alle h23 eh!), potrete ascoltare musica dal vivo e vedere come i locals vivono la città.
Samarcanda
Samarcanda è la più gloriosa città dell’Uzbekistan e nessun altro nome richiama alla mente la Via della Seta più di lei. Samarcanda era un punto focale di questa importantissima arteria di scambi commerciali perchè sorgeva proprio al crocevia delle strade che conducevano in Cina, India e Persia. Fondata, pensate, nel V secolo a.C., fu la capitale di Alessandro Magno e tra il VI e il XIII crebbe a dismisura. La città è passata poi da un impero all’altro ogni 200 anni circa, turchi, occidentali, arabi, persiani, ecc, prima che Gengis Khan la spazzasse via (come tutte le altre città dell’Asia che conquistò) nel 1220. Solo nel 1370 Tamerlano decise di rifondarla facendone la propria capitale e forgiando la città mitica che vediamo ancora oggi.
Per me era un miraggio, l’ho sognata per anni guardando foto e documentari e quando mi sono trovata davanti al Registan mi sono uscite le lacrime. Il Registan era la “piazza” più importante dell’antica Samarcanda ed è uno dei luoghi più straordinari che possiate immaginare. Davanti a questo complesso formato da 3 immense medresse ( la medressa Ulugbek, la medressa Sher Dor e quella di Tilla-Vari) si svolgeva l’immenso bazaar della Samarcanda medievale, era il fulcro della vita commerciale della città e dell’Asia intera. Tornate a vederla in diversi orari della giornata per apprezzare al meglio i cambi di luce. Tutte le sere viene illuminata tra le h20 e le h22 e vi verrà la pelle d’oca a vederla così, silenziosa, maestosa e immensa. Pagando una mazzetta alle guardie si puó entrare anche all’alba, tra le 5 e le 6 e si riesce a salire anche sul minareto della Medressa Sher Dor.
Ogni 2 anni a fine agosto nella piazza si svolge un festival di musica classica orientale e per tutto agosto la piazza viene chiusa alle ore 16 per le prove: è per questo che vedete le impalcature nella foto qui sopra.
Un altro posto che ho amato moltissimo a Samarcanda è stato la moschea di Bibi-Khanym. Un tempo era una delle moschee più grandi del mondo islamico, ora è piena di crepe e sembra che possa venir giù da un momento all’altro, ma ha un fascino incredibile, soprattutto se la visitate nel tardo pomeriggio. Proseguendo oltre per almeno 1 km si arriva poi allo Shah-i-Zinda, il cimitero monumentale della città. Si tratta di un luogo molto suggestivo e frequentato, un viale con i mausolei tra i più spettacolari dell’Asia Centrale. Qui sono sepolti tanti membri della famiglia di Tamerlano e il mausoleo più bello è sicuramente quello di Shodi Mulk Oko (del 1372), dove riposano una sorella e una nipote di Tamerlano. Quest’ultimo invece è sepolto in un mausoleo che si trova a diversi chilometri di distanza, nel bel mausoleo di Gur-E-Amir, insiemea 2 figli e 2 nipoti. Vi sconsiglio invece di spingervi fino alla Tomba del Profeta Daniele perchè non ne vale assolutamente la pena.
A differenza di Khiva e di Bukhara, Samarcanda non ha un vero e proprio centro storico, i monumenti più importanti sono dislocati in più parti della città, anche a chilometri di distanza. Samarcanda oggi è una città moderna con chilometri di edifici in stile sovietico, parchi e ampi viali, ma la cosa che stranisce un po sono i muri che hanno eretto per non far vedere ai turisti le parti meno belle della città, quelle non monumentali, dove vive la gente normale, magari povera. Camminando intorno al Registan i viali sono perfetti, aiuole e giardini impeccabili, pavimenti che si possono quasi leccare. Si incontrano poche persone locali e non si vedono negozi, scuole, bazaar, ecc. Per vedere la Samarcanda vera bisogna impegnarsi e cercare i pochi ingressi che sono stati lasciati lungo queste alte mura. Un piccolo ingresso si trova quasi davanti alla moschea di Bibi-Khanym e porta al vecchio quartiere ebraico di Samarcanda. Io sono andata a farci un giro ed ha un’atmosfera completamente diversa, qui si vedono bambini che giocano sulla strada, piccole botteghe, cortili di case normali, anziani che giocano a scacchi, la vita quotidiana di un cittadino di Samarcanda insomma. Mi dicono che qui gli ebrei non ci vivono più, ma in questo quartiere è rimasta l’unica sinagoga della città. Qui c’è anche l’ Hotel Legende, un hotel storico molto bello ospitato in una casa tradizionale di metà 800: andateci almeno per un caffè o una cena.
Nell’insieme la città ha meno fascino di Khiva o Bukhara ma i singoli monumenti sono davvero incredibili e il Registan da solo vale un viaggio in Asia.
Brava Valentina Borghi: una viaggiatrice che sa raccontare e affascinare.
Grazie mille Franca!
Ciao Valentina! Complimenti per i tuoi racconti…e le tue meravigliose dritte sui viaggi!
Un domanda…in Uzbekistan potrei andare anche da sola?
Ciao Felicia, grazie di cuore.
Si, in Uzbekistan puoi andare tranquillamente anche da sola, io l’ho trovato un paese molto sicuro.
A presto, Valentina
Veramente interessante e scritto molto bene. Noi siamo 4 vecchiette che si préparano per fare questo viaggio fine Marzo . Siamo vecchiette viaggiatrici ma vorremmo sapere se é un viaggio faticoso e se gli spostamenti sono facili, se ci sono agenzie locali su cui fare affidamento . Se haï altri consigli da dare sono benvenuti. Grazie
Grazie mille Carla fate benissimo ad andare, non è un viaggio faticoso, soprattutto se andate a marzo e non fa ancora tanto caldo. Non so darti contatti di agenzie locali ma gli uzbeki sono un popolo molto ospitale e gentile e aiutano tutti. Io mi sono organizzata tutte le gite tramite gli hotel in cui ho dormito, sono più che affidabili. Vedrai che non avrete problemi 😉
Ciao Valentina
Ho letto con molto interesse il tuo articolo sull’uzbekistan.
Con mio marito stiamo cercando di organizzare per il prox aprile.
Te in che anno ci sei stata?
Quanto tempo consigli di stare in ogni città?? Ho provato a vedere su booking gli alberghi che consigli nell’articolo…ma non li ho trovati…(forse 1 si ma adesso mi sfugge ho guardato diversi giorni fa)…sarà perché troppo presto?
Gli spostamenti li hai fatti tutti in treno??
E con la lingua?? Se non ho capito male l’inglese non è così diffuso…non si hanno comunque problemi?
Ti ho riempito di domande…:)
Grazie per il prezioso aiuto
Ciao Angela, io ci sono stata 5/6 anni fa ma l’articolo è aggiornato (ho diversi amici che ci sono stati anche quest’anno).
Gli alberghi che consiglio ci sono tutti ancora, se clicchi sui linki li puoi prenotare. Dove li avevi cercati?
Gli spostamenti io li ho fatti tutti con transfer privato, eravamo in 2 e avevamo speso molto poco ricordo. Con la lingua non ricordo problemi particolari, poi ci sono i traduttori nel caso.
Per le tappe ti direi 2 giorni a Khiva (1 in città 1 per vedere i castelli nel deserto), 2 a Bhukara e 2 a Samarcanda
Un saluto, Valentina
Li ho cercati su booking …si scusami mi ricordavo male…ci sono ma le date per prenotare arrivano fino a dicembre…forse bisognerà attendere oer avere anche i mesi successivi…
Le tappe immagino siano esclusi i tempi dei transfer…
Sì, probabilmente inseriranno le disponibilità successivamente. Per le distanze dì, transfer esclusi
Un saluto, Valentina
Ciao,
Sto valutando di prendere il tour alle 3 fortezze vicino khiva unito al trasferimento khiva-bukhara…suppongo che essendoci anche il trasferimento la visita sarà meno accurata….mi puoi consigliare cosa è meglio? Le fortezze sono belle da visitare o è sufficiente vederle da fuori?
Grazie
Ciao,
sto valutando di unire il transfer khiva-bukhara alla visita alle fortezze…mi sai dare un consiglio a riguardo? Ovviamente essendoci anche il trasferimento la visita suppongo sia solo da fuori…vale la pena vederle anche dentro?
Inoltre ho letto che una volta arrivati bisogna registrarsi entro mi pare 72 ore, cosa che in genere ho letto fanno gli alberghi.
Ma ho letto anche che non tutti lo fanno…gli alberghi che suggerisci te rilasciano tutti la registrazione che serve poi per la dogana? Grazie per la pazienza…ti sto riempiendo di domande…
Ciao Angela, le fortezze si visitano da fuori, ma bisogna camminare un pò per vederne alcune. Se le agenzie locali propongono il transfer con la visita delle fortezze inclusa probabilmente si riesce a fare tranquillamente.
Sì, gli hotel dove sono stata io ti rilasciano il foglietto che ti serve per uscire dal paese e ti registrano, ma francamente non ricordo che mi abbiano controllato quando sono ripartita (ma io ho lasciato il paese via terra, in aereo è sicuramente diverso). Un saluto, Valentina