Cosa vedere e cosa fare in Valle Isarco (Alto Adige)

La Valle Isarco è una delle due valli principali dell’Alto Adige e si estende per 80 chilometri tra la sorgente del fiume Isarco (a nord, vicino al confine con l’Austria) fino alla foce dell’Adige a Bolzano. Le cose da fare e da vedere in questa valle sono molte e molto varie: c’è la città storica di Bressanone, i pittoreschi borghi di Chiusa e Vipiteno, c’è Velturno con il castello e il Sentiero del castagno, l’Alpe di Villandro e la maestosità delle Dolomiti in Val di Funes. Diciamo che, se stai cercando un angolo di Alto Adige capace di incantarti con paesaggi da cartolina, borghi medievali e un’accoglienza genuina, la Val d’Isarco è la meta che fa per te! E se vuoi fare ‘l’esperienza nell’esperienza’, ti consiglio di soggiornare in un maso del Gallo Rosso (come ho fatto io), dove potrai entrare in contatto con la cultura e le tradizioni altoatesine più autentiche. Ma procediamo con ordine…

Mele della Valle Isarco, Alto Adige
Mele della Valle Isarco

Come raggiungere e come muoversi in Valle Isarco

L’Alto Adige è da sempre attento alla sostenibilità ed è, francamente, un altro pianeta, perlomeno per chi arriva da Roma o da Milano come la sottoscritta (fine della polemica). Raggiungere la Valle Isarco, infatti, è molto semplice anche per chi non ha la macchina o non guida. La linea ferroviaria percorre tutta la valle ed è possibile arrivare comodamente in treno a Chiusa, Bressanone e Vipiteno con i regionali veloci che partono dalla stazione di Verona Porta Nuova e arrivano al Brennero. Da queste località principali c’è poi una fitta e ben organizzata rete di autobus che permette di raggiungere tutte le località della valle, anche quelle più piccole. Tra l’altro gli orari di autobus e treni sono coordinati tra di loro, per far sì che che dalle stazioni ferroviarie sia sempre garantito il collegamento alle località circostanti e si possano raggiungere le strutture con i mezzi pubblici. Oltre alla rete di autobus locali, in Alto Adige ci sono anche diverse aziende di trasporti che propongono transfer dalla stazione all’alloggio prenotato. In particolare:

  • Südtirol Transfer: un servizio navetta collettivo o individuale per spostarsi dalle stazioni ferroviarie al tuo hotel, prenotabile comodamente online.
  • Alto Adige Bus: propone il trasferimento dalla stazione all’alloggio e ritorno. Tutte le stazioni lungo la linea del Brennero sono servite con cadenza oraria. I trasferimenti collettivi possono essere prenotati online entro le 13 del giorno precedente.

L’Alto Adige Guest Pass

La maggior parte degli alloggi, inclusi i masi del Gallo Rosso (di cui vi parlo in un paragrafo dedicato) offre l’Alto Adige Guest Pass incluso nel pernottamento. Con questa card si possono utilizzare gratuitamente i trasporti pubblici, oltre ad usufruire di molti altri servizi. Trovi tutte le informazioni dettagliate su questo sito.  


Monastero di Sabiona, Chiusa, Valle Isarco
Monastero di Sabiona, Chiusa, Valle Isarco

Cosa vedere in Valle Isarco 

Bressanone

Bressanone (Brixen in tedesco) è il capoluogo della Valle Isarco ed è la città più antica del Tirolo. Per molto tempo è stata la sede arcivescovile e tra gli edifici che lo testimoniano c’è l’imponente Duomo, uno degli edifici sacri più importanti delle Alpi. Il Duomo risale al 980 d.C., ma venne poi ridisegnato in stile romanico prima e in stile barocco poi, cui si deve il suo aspetto attuale. Accanto al Duomo si trova l’antico chiostro romanico con degli splendidi affreschi e sulle pareti laterali si possono notare antichi sarcofagi delle persone importanti dell’antichità e dei prelati. Dal chiostro si accede al Battistero di San Giovanni Battista che rappresenta la più antica cappella di corte del Palazzo Vescovile. Ma Bressanone non è solo storia. Lungo il fiume Isarco e nelle vie porticate del suo centro medievale si respira un’atmosfera vivace, con tanti caffè e ristoranti, alcuni di fama nazionale. Bressanone, infatti, è una città molto benestante e te ne accorgerai subito guardando le vetrine e passeggiando lungo le vie del centro. Da non perdere, a pochi passi dal centro, c’è poi l’Abbazia di Novacella, un vero gioiello di arte e spiritualità, ma anche una delle cantine più antiche del mondo. Se ami i mercatini di Natale, infine, considera che quello di Bressanone è un must. 

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Duomo di Bressanone, Alto Adige
Duomo di Bressanone
interno del Duomo di Bressanone, Alto Adige
interno del Duomo di Bressanone
Centro storico di Bressanone, Alto Adige
Centro storico di Bressanone

Chiusa

Chiusa è uno di quei borghi (inserito tra i Borghi più belli d’Italia) che sembra uscito da un quadro, un piccolo gioiellino incastonato tra le montagne della Valle Isarco dall’atmosfera intima e romantica. Passeggiando tra le sue vie acciottolate e le case color pastello si trovano botteghe artigiane e locande tipiche, le stesse che per secoli hanno accolto chi passava da qui per raggiungere il Brennero. Piccola curiosità: il pittore Albrecht Dürer s’innamorò di Chiusa nel 1494 e la rese nota in tutto il mondo come cittadina degli artisti grazie alla sua incisione “La Grande Fortuna”. Un’altra chicca è il Monastero di Sabiona, che domina Chiusa dall’alto e che si può raggiungere con un bel sentiero (si impiega un’oretta tra andata e ritorno, più soste per le foto). Una volta arrivati in cima, il panorama che si apre sulle montagne e sui castagneti e vigneti che ricoprono i pendii è davvero magnifico. L’unico edificio in cui si può entrare è la Chiesa di Santa Croce di Sabiona, che sorprende per i suoi magnifici affreschi, probabilmente opera di un artista locale. 

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Centro storico di Chiusa, Valle Isarco, Alto Adige
Centro storico di Chiusa
sentiero per Monastero di Sabiona, Alto Adige
sentiero per il Monastero di Sabiona
Chiesa di Santa Croce di Sabiona, Chiusa, Alto Adige
Chiesa di Santa Croce di Sabiona

Lazfons, Villandro e la Chiesetta Santa Croce 

Intorno a Chiusa ci sono diverse frazioni degne di nota, come Lazfons, ad esempio, dove ho alloggiato io nel maso Hinterscholerhof. Lazfons si trova a 1160 mt di altitudine ed ha una vista stupenda sulle Dolomiti, in particolare sul gruppo delle Odle, ma, soprattutto, è un borgo dove si coltivano e rispettano le tradizioni locali. Tra queste c’è la transumanza, che a Lazfons si celebra il 2° fine settimana di settembre. In questo periodo  le mandrie scendono dall’alpeggio in quota per tornare alle stalle del proprio paese e vengono accolte cerimoniosamente dalla comunità. La transumanza è un momento importante nel calendario contadino perchè esprime la gratitudine dei contadini per il successo della stagione di pascolo e per il ritorno sicuro del bestiame. Sopra Lazfons c’è poi il luogo di pellegrinaggio più in alto d’Europa, ovvero la Croce di Lazfons (2.296 mt), che si raggiunge con un sentiero di 1h30 circa (430 mt di dislivello). Proprio accanto c’è un rifugio che offre, da secoli, protezione e riparo ai pellegrini e agli escursionisti; da qui su lo sguardo spazia fino al Sassolungo,al Catinaccio d’Antermoia e al Catinaccio. Un’altra frazione di Chiusa che merita una sosta (o una vacanza intera) è Villandro con la sua Alpe. Parliamo del 2° altipiano più grande in Alto Adige dopo Siusi, ideale per passeggiate, escursioni e tour in bici in estate e per ciaspolate e sciate panoramiche (sci da fondo) in inverno. 

vitigni vicino Lazfons,  Valle Isarco, Alto Adige
Lazfons, Alto Adige
Maso Hinterscholerhof a Lazfons, Valle Isarco
Maso Hinterscholerhof a Lazfons

Velturno e il Sentiero delle castagne 

Se ami camminare, da Lazfons, ma anche da Chiusa, puoi raggiungere Velturno a piedi percorrendo uno dei sentieri tematici più famosi dell’Alto Adige, ovvero il Sentiero delle Castagne. Questo sentiero è lungo ben 60 km e va da Varna fino a Bolzano: se decidi di farlo tutto ti serviranno, in media, 4 giorni (su questo sito trovi le informazioni dettagliate). Velturno si trova in una posizione particolarmente soleggiata, e questo favorisce la crescita dei castagni, rendendo quindi questa località molto famosa per l’usanza del Törggelen, che ho avuto la fortuna di vivere durante la mia visita in Valle Isarco. Da fine settembre a metà novembre, infatti, i masi e le taverne tipiche aprono le porte e invitano a stare insieme in allegria gustando castagne, vino nuovo e diverse prelibatezze locali come formaggi, salamini affumicati, costolette di maiale, Blattler con crauti, zuppa d’orzo, Schlutzkrapfen (mezzelune) e krapfen dolci. In particolare vi consiglio l’osteria contadina del Gallo Rosso Obermoserhof: si mangia benissimo e i proprietari sono veramente simpatici. Sempre a Velturno c’è poi il Castello omonimo, una costruzione rinascimentale che fungeva da residenza estiva dei principi vescovi di Bressanone (aperto solo da marzo a novembre).  

Sentiero delle Castagne, Velturno, Valle Isarco
Sentiero delle Castagne, Velturno
Castel Velturno
Castel Velturno
Frittelle tipiche per il Törggelen, Alto Adige
Frittelle tipiche per il Törggelen

La Val di Funes e il gruppo delle Odle

Mi ero già innamorata della Val di Funes un paio di anni fa, quando c’ero stata in pieno inverno, e l’amore si è solo che rafforzato durante il mio ultimo weekend autunnale. Quando si parla di Dolomiti, tutti in Italia conoscono le Tre Cime di Lavaredo (di cui vi ho parlato in questo articolo) ma in pochi la Val di Funes, che, a mio modesto parere, non ha davvero nulla da invidiare. La Val di Funes si snoda per 24 km dai vigneti della Valle Isarco fino alle maestose vette del Gruppo delle Odle ed è inserita nel Parco naturale Puez-Odle. I paesaggi qui sono semplicemente da cartolina! I sentieri che si possono fare per apprezzare al meglio questa valle sono davvero tanti; su tutti mi sento di consigliartene due. Il primo è il Sentiero Adolf Munkel, che ho percorso in inverno, dove si arriva proprio sotto le vette delle Odle, al Rifugio Odle – Geisleralm, e il secondo il Sentiero del Sole, che si può unire al Sentiero Panoramico, che parte da San Pietro e arriva fino alla chiesetta di Santa Magdalena. La Val di Funes è diventata abbastanza conosciuta anche per la chiesetta di S. Giovanni in Ranui, incastonata sotto le Odle. La chiesetta è privata e per accedervi devi pagare 4 euro (ma secondo me non vale la pena, è più bella vista da lontano). 

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vista sulle Odle dal Sentiero Panoramico della Val di Funes, Alto Adige
vista sulle Odle dal Sentiero Panoramico della Val di Funes
 Rifugio Odle - Geisleralm, Val di Funes
Rifugio Odle – Geisleralm, Val di Funes
chiesetta di S. Giovanni in Ranui, Val di Funes
chiesetta di S. Giovanni in Ranui, Val di Funes

Vipiteno

A Vipiteno non sono riuscita ad andare per motivi di tempo (ahimè non si può fare tutto in pochi giorni), ma è sicuramente una tappa da aggiungere se decidi di visitare la Valle Isarco. Come Chiusa, anche Vipiteno è stata inserita nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia grazie al suo magnifico borgo alpino. Tra i monumenti da visitare c’è il municipio, con la bella sala consiliare gotica e la Torre dei Dodici, simbolo della città, che durante il mercatino di Natale ospita un museo di presepi. Nei dintorni poi ci sono vari castelli medievali che meritano, tra cui Castel Tasso

Centro storico di Vipiteno, Valle Isarco
Centro storico di Vipiteno, Valle Isarco

Dove alloggiare in ValIe Isarco: i masi del Gallo Rosso

In Valle Isarco ci sono tantissime strutture di tutti i livelli e di tutti i prezzi ma se vuoi vivere un’esperienza nell’esperienza ti consiglio di optare per un maso. Prendono questo nome le tipiche case rurali del Trentino Alto Adige dove vivevano, e vivono ancora, le famiglie contadine che spesso tengono bovini e/o ovini e si occupano di produrre formaggi, latte, ma anche uova, frutta e altri prodotti a km zero. Non vi immaginate però di dover dormire sulla paglia! Tutt’altro, negli anni molti masi si sono ristrutturati e si sono aperti al turismo, soprattutto al turismo lento, attento alle tradizioni e alla sostenibilità. Nel 1999 dall’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi è nato il marchio Gallo Rosso il cui scopo è proprio quello di salvaguardare, promuovere e sostenere la cultura contadina dell’Alto Adige e la realtà del maso come patrimonio storico culturale e gastronomico.

Maso Hinterscholerhof a Lazfons, Valle Isarco
Maso Hinterscholerhof a Lazfons, Valle Isarco

 Il consorzio del Gallo Rosso riunisce più di 1600 agriturismi e masi dell’Alto Adige divisi per tipologie di prodotti: principalmente ci sono quelli improntati all’ospitalità, le osterie contadine e i masi che si dedicano alla produzione di artigianato locale. Per poter entrare a far parte di Gallo Rosso ci sono dei criteri molto rigidi che ne garantiscono la qualità (es. le osterie contadine devono produrre il 75% di quello che viene proposto dal maso stesso). Riconoscerai i masi del Gallo Rosso dalla targa con dipinto un gallo rosso e dai fiori, da 1 a 5, che rappresentano il livello di qualità dei servizi che il maso è in grado di offrire. Puoi trovare tutti i masi con le schede descrittive e i form di prenotazione sul sito del Gallo Rosso e, come puoi ben vedere, i prezzi sono davvero competitivi. Io, nello specifico, ho alloggiato in questo splendido maso che ha 4 fiori:

Maso Hinterscholerhof (Lazfons): questo maso si trova a Lazfons e ha 2 appartamenti da 4/6 persone nuovissimi e completamente accessoriati. Lo stile è quello alpino, in legno, ma di design, con grandi finestre che aprono la vista sulle montagne intorno. Oltre ai due appartamenti con giardino, questo maso ha anche una sauna e un laghetto di acqua fredda con vista, perfetti per rigenerarsi dopo una giornata di trekking. Martina e suo marito poi sono gentilissimi e preparano una colazione strepitosa, tutta a km zero, con uova, marmellate, formaggi, salumi e dolci fatti in casa. Questo maso è perfetto anche per le famiglie con bambini perchè ha una piccolo parco giochi e diversi animali: capre, pecore e galline. Anche la posizione è ottima: a 10’ da Chiusa, a 20’ da Bressanone, a 25’ dalla Val di Funes e a 40’ dall’Alpe di Siusi. Super consigliato!! 

sauna nel Maso Hinterscholerhof a Lazfons
sauna nel Maso Hinterscholerhof a Lazfons
Colazione a km zero  nel Maso Hinterscholerhof a Lazfons
Colazione a km zero nel Maso Hinterscholerhof

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Scritto da:
Mi chiamo Valentina Borghi e sono una viaggiatrice esperta e una travel blogger / travel influencer full time dal 2018. Sono anche una nomade digitale e trascorro buona parte dell’anno in viaggio, da sola o accompagnando gruppi in giro per il mondo. Amo i vulcani, i deserti, il Sudamerica e l’Asia Centrale, amo i gatti, New York, l’astronomia, e la musica elettronica. Ho visitato 90 paesi del mondo e se mi chiedete qual è il mio viaggio della vita..decisamente l’Antartide!

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