Una delle ultime volta che sono tornata a Roma, mio padre (grande appassionato e conoscitore d’arte, nonchè artista lui stesso!) mi ha portato in un posto magico, dal nome già evocativo: il MAAM ovvero il Museo dell’Altro e dell’Altrove (o Metropoliz). Si tratta del primo museo abitato al mondo. E’ un museo “vivente”, sia perchè fisicamente abitato da 200 persone, sia perchè in continua e costante evoluzione. Il MAAM nasce nel 2009, quando un folto gruppo di migranti e precari provenienti da tutto il mondo ha occupato l’ex stabilimento della Fiorucci (ormai abbandonato) su Via Prenestina. Piano piano tanti artisti hanno iniziato ad appoggiare la causa del movimento romano che ha firmato l’occupazione (i Blocchi Precari Metropolitani, un gruppo che lotta contro la precarizzazione della vita e per il diritto all’abitare). Per farlo hanno creato opere e/o installazioni all’interno della fabbrica per proteggerla dall’imminente sgombero coatto (ad oggi non ancora avvenuto per fortuna). Oggi il MAAM custodisce al suo interno più di 400 opere, tra le quali spicca una “Venere degli Stracci” di Michelangelo Pistoletto.
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Le opere sono veramente tutte belle, ma quelle che mi hanno emozionato di più sono sicuramente le seguenti:
– “I guerrieri della luce” di Stafania Fabrizi, che si ergono a difesa dell’ingresso al museo
– “Peace” di Eduardo Kobra, uno dei tre grandi murales del muro di cinta, che rappresenta la pace e l’inter-religiosità
– “Piedad” di Borondo, un altro dei tre murales del muro di cinta
– “Costellazioni metropolitane” di Maura Maugliani, due ritratti enormi fatti interamente a penna
– “Free Sanaa” di Ammar Abo Bakr, un murales all’interno che ritrae un profilo di donna stupendo
Il MAAM è aperto al pubblico solo il sabato (eventi a parte) e se siete fortunati potete incontrare Giorgio de Finis, il curatore del MAAM, che con grande passione e coinvolgimento vi guiderà all’interno del museo raccontandovi le storie delle varie opere.
All’interno della struttura c’è anche una caffetteria nella quale è possibile mangiare cucine di diverse parti del mondo, e soprattutto una ludoteca, dove i bambini che abitano lì vanno a giocare e a fare i compiti aiutati dai volontari. Al MAAM Vengono organizzati tanti eventi di tutti i generi e potete trovare le informazioni sulla programmazione nella pagina Facebook del museo.
Come ha scritto Pablo Echaurren nel catalogo “il MAAM è un anti-museo basato sull’economia del dono e sul fatto che l’arte non è e non deve essere appannaggio esclusivo di un sacerdozio laico che si arroga il diritto di custodirne i segreti e i riti”. Sinceramente l’ho trovato un progetto molto bello, commovente, ed importante.
Andate, andate, andate e giudicate con i vostri occhi.
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