“Roma è la capitale del mondo! In questo luogo si riallaccia l’intera storia del mondo” diceva Goethe. In effetti a Roma basta alzare la testa, scendere sottoterra o girare l’angolo di una strada qualsiasi per imbattersi in qualcosa di straordinario. Io a Roma ci sono nata e ci ho vissuto per quasi 30 anni, ma la mia città non ha mai spesso di stupirmi ed affascinarmi. Ogni volta che ci torno cerco di scovare sempre dei posti nuovi, alla ricerca costante di una Roma insolita, lontana dalle bellezze iconiche del Colosseo o di San Pietro, e in questo articolo vi parlo proprio di questi luoghi particolari. L’articolo verrà poi aggiornato con le scoperte che farò strada facendo.
Naturalmente prima di andare alla scoperta di questi luoghi insoliti, mi auguro che abbiate già visto i MUST di Roma (nel caso li trovate tutti nell’articolo su Cosa vedere a Roma in 3 giorni).
1 – MAAM
Il MAAM ovvero il Museo dell’Altro e dell’Altrove (o Metropoliz) è un posto davvero unico: è il primo museo abitato al mondo! E’ un museo “vivente”, sia perchè fisicamente abitato da 200 persone, sia perchè in continua e costante evoluzione. Il MAAM nasce nel 2009, quando un folto gruppo di migranti e precari provenienti da tutto il mondo ha occupato l’ex stabilimento della Fiorucci (ormai abbandonato) su Via Prenestina. Da allora tanti artisti hanno iniziato ad appoggiare la causa del movimento romano che ha firmato l’occupazione (i Blocchi Precari Metropolitani) e a creare opere e/o installazioni all’interno della fabbrica per proteggerla dall’imminente sgombero coatto (ad oggi non ancora avvenuto per fortuna!). Oggi il MAAM custodisce al suo interno più di 400 opere, tra le quali spicca una “Venere degli Stracci” di Michelangelo Pistoletto (come quella che si trova a Napoli, a cui era stato dato fuoco).
Via Prenestina 913
Aperto al pubblico solo il sabato
2 – Museo condominiale di Tor Marancia
Come avviene già da diverso tempo in tante altre città europee, anche a Roma negli ultimi anni sono nati diversi progetti di riqualificazione urbana, sociale e culturale che hanno avuto come focus la street art. Tra gli esempi più interessanti c’è sicuramente il Museo condominiale di Tor Marancia, nato nel 2014 grazie a un Protocollo d’Intesa fra l’Ater del Comune di Roma, l’Associazione Culturale 999 e il Municipio VIII. Il progetto è stato pensato con la convinzione che l’arte pubblica possa essere un elemento integrante della rigenerazione dell’edilizia residenziale pubblica e della crescita culturale del suo tessuto sociale. Su 11 edifici di edilizia popolare a Tor Marancia 22 artisti provenienti da 10 Paesi diversi hanno quindi realizzato le loro opere, trasformando il quartiere in un bellissimo museo condominiale.
Museo condominiale di Tor Marancia
Viale Tor Marancia 63
Aperto 24h su 24h
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3 – Chiesa parrocchiale del Santo Volto di Gesù
La Chiesa Parrocchiale del Santo Volto di Gesù è una chicca per gli amanti dell’arte e dell’architettura. Si trova fuori dal centro di Roma, su Via della Magliana, nel quartiere Portuense, e potete raggiungerla con i mezzi scendendo alla fermata Villa Bonelli del passante ferroviario. La chiesa, inaugurata nel 2006, rappresenta un bellissimo esempio di architettura religiosa moderna a Roma. Il progetto è degli architetti Piero Sartogo e Nathalie Grenon, ed è caratterizzato da una grande semi-cupola e da un grande rosone-vetrata. Ma il pezzo forte sono anche le opere d’arte che si trovano all’interno, a cura di diversi artisti contemporanei. C’è una Via Crucis composta di formelle di ceramica smaltata di Mimmo Paladino, una grande croce esterna di Eliseo Mattiacci e una vetrata a contenuti astratti realizzata da Carla Accardi. L’ampio sagrato a forma di “V” vuole poi simulare due braccia tese verso la città e suggerisce l’idea della città-comunità che si inserisce nello spazio sacro.
Chiesa Parrocchiale del Santo Volto di Gesù
Via della Magliana 162
Aperta tutti i giorni dalle 7:30 alle 13 e delle 16 alle 20
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4 – Villa Torlonia i suoi musei
Villa Torlonia è un luogo particolare di Roma a cui sono particolarmente affezionata. Parliamo di un complesso di edifici che si affaccia su Via Nomentana e che, dal 1978, è diventato un parco pubblico. Io ci ho trascorso la mia infanzia e l’ho visto cambiare moltissimo negli ultimi 20 anni, grazie ad un immenso lavoro di restauro. Nel ‘600-’700 la villa rappresentava la tenuta agricola della famiglia Pamphilj e passò poi alla famiglia Colonna e, infine, ai Torlonia, che diedero incarico a Valadier di costruire il Casino Nobile. La villa è famosa anche perchè venne abitata da Mussolini dal 1925 fino al 1943, che vi costruì anche un bunker ed un rifugio antiaereo (che ha appena riaperto al pubblico). Dopo l’occupazione del comando anglo-americano, la villa fu abbandonata fino al 1977, quando venne acquistata dal Comune di Roma. Oggi gli edifici storici che si trovano all’interno della villa sono stati tutti ristrutturati e costituiscono i musei di Villa Torlonia. In particolare, potete visitare:
- Casino Nobile: l’edificio principale della villa, in stile neoclassico, è stato la residenza principale della famiglia Torlonia. Le sale sono riccamente decorate, come erano le residenze principesche dell’Ottocento romano. Solo una parte degli arredi è quella originale dei Torlonia.
- Bunker e rifugio antiaereo di Mussolini: riaperto al pubblico ad Aprile 2024, il bunker racconta e rievoca il passato grazie ad un nuovo allestimento multimediale. L’accesso avviene attraverso una ripida scala all’interno del Casino Nobile.
- Casino dei Principi: inizialmente un edificio rurale della Vigna Abati, venne restaurato in stile neorinascimentale a metà dell’800. È collegato al Casino Nobile tramite una galleria sotterranea, e veniva utilizzato come sala per i ricevimenti. Oggi, invece, è sede dell’Archivio della Scuola Romana e alcune sale vengono utilizzate per esposizioni temporanee.
- La Casina delle Civette: da bambina mi faceva molta paura perchè assomiglia un pò ad una casa delle streghe ed era transennata. Oggi la dimora del principe Torlonia è visitabile ed è famosa per le sue stupende vetrate policrome (tra cui una con le civette, da cui prende il nome).
- La Serra Moresca: l’ultimo edificio ad esser stato restaurato (ha riaperto nel 2021), questa serra risale al 1840 e fu progettato da Giuseppe Jappelli. Come potete vedere (foto qui sotto) si ispira chiaramente all’Alhambra di Granada.
- Teatro Torlonia: un piccolo teatro neoclassico utilizzato, all’epoca, sia per eventi privati dei Torlonia, che pubblici. Il teatro di Villa Torlonia è stato restaurato grazie ad un accordo tra il comune e il Gruppo Pirelli.
- Limonaia: questo spazio, originariamente destinato come agrumeto e come serra di fiori, oggi è occupato da un ristorante, che si chiama appunto La Limonaia.
Via Nomentana 70
Aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19
5 – Chiesa ortodossa di Santa Caterina Martire
La Chiesa di Santa Caterina Martire è una chiesa ortodossa che si trova all’interno del Parco Villa Abamelek, ai piedi del Gianicolo, dove si trova anche la residenza dell’Ambasciatore della Federazione Russa a Roma. Santa Caterina Martire è una chiesa recente, pensate che è stata inaugurata solo nel 2009, ed è caratterizzata da uno splendido tetto color verde acqua marina con decorazioni in oro. All’interno ci sono state dorate, dipinti e raffinati mosaici bizantini. È aperta solo il sabato (08:30–11:30 e 16:30–19) e la domenica (9-15), ma non mi fiderei troppo degli orari indicati su Google.
Chiesa di Santa Caterina Martire
Via del Lago Terrione 77
Aperta solo il sabato (08:30–11:30 e 16:30–19) e la domenica (9-15)
CONSIGLI NON RICHIESTI: per evitare brutte sorprese, vi suggerisco di acquistare in anticipo i biglietti salta-fila per le attrazioni e i tour più famosi e gettonati di Roma come il Colosseo o il Pantheon, perchè il rischio di non riuscire ad entrare è molto elevato. Qualche giorno prima di arrivare, prenotate anche per mangiare nelle trattorie e nei ristoranti tipici del centro per lo stesso motivo. Poi non ditemi che non ve l’avevo detto!
- Biglietto per i Musei Vaticani e Cappella Sistina
- Biglietto per il Colosseo
- Biglietto per il Pantheon
- Biglietto per la Galleria Borghese
6 – Orto Botanico
L’Orto Botanico di Roma si trova in una posizione invidiabile, a Trastevere, estendendosi dalla collina del Gianicolo quasi fino alle sponde del Tevere. L’Orto Botanico, ora gestito dall’Universià La Sapienza, occupa quelli che erano i giardini di Palazzo Riario Corsini, che ora ospita la Galleria Corsini-Gallerie Nazionali di Arte Antica. L’Orto, che risale al 1838, è quindi impiantato in un giardino storico, progettato dall’architetto Fuga che si ispirò a Villa d’Este e alle altre ville celebri dell’epoca. Al suo interno sono conservate più di 7000 specie di piante, tra cui alcune abbastanza rare, c’è un viale di palme, un bellissimo giardino giapponese, una collezione di cactus e un giardino roccioso con fiori di montagna. Secondo me potrebbero tenerlo un pò meglio (come tante altre cose a Roma), ma è una bellissima oasi di pace nel cuore di Roma.
Largo Cristina di Svezia 23
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 – 18.30
7 – Casa Museo H.C. Andersen
Tra i luoghi insoliti di Roma sicuramente non può mancare la Casa Museo Hendrik Christian Andersen. La casa si trova nel quartiere Flaminio, in un palazzo che fu costruito tra il 1922 e il 1925 su disegno dello stesso artista norvegese naturalizzato americano. L’edificio è stato lasciato in eredità dall’artista allo stato italiano nel 1940 e dal 1999 fa parte dei musei gestiti dal Polo museale del Lazio. Più che un museo, si tratta di una gipsoteca dove sono esposte le monumentali statue, i busti-ritratto e i disegni-progetto che Andersen fece per il World Center of Communication, un centro che si sarebbe dovuto realizzare vicino Ostia (e che non fu però mai realizzato). Al piano terra ci sono la Galleria, ovvero la sala di rappresentanza espositiva, e lo Studio, ovvero l’atelier per l’ideazione delle opere e la modellazione delle forme. Si visita anche l’appartamento dell’artista al primo piano che ora viene utilizzato per mostre temporanee. Io adoro le gipsoteche e l’ho trovato molto bello. La Casa Museo H.C. Andersen è uno dei tanti musei gratuiti di Roma.
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20
Aperto da martedì a domenica ore 9.30 – 19.30
Ingresso gratuito
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8 – La Garbatella
Un posto particolare e insolito che amo molto a Roma è il quartiere della Garbatella. Chiuso tra via Ostiense e via Cristoforo Colombo, la Garbatella è una sorta di “quartiere paese”, staccato dai turistici rioni centrali di Roma e da altre zone della città molto più caotiche. Questo quartiere nasce infatti come borgata-giardino nel 1920 per creare degli alloggi a bassa densità edilizia, e circondati dal verde, per il ceto operaio che lavorava nel vicino polo industriale di via Ostiense. L’architettura usata si chiama barocchetto e si rifà all’architettura romana minore del ‘500 e del ‘700. La Garbatella oggi è ancora un quartiere dall’animo popolare, e se andate a passeggiare nel dedalo di vie che partono da Piazza Brin non vi sembrerà di essere a Roma, ma in una piccola cittadina fatta di villette con giardino. Se cercate la romanità vera la Garbatella è il posto che fa per voi.
La Garbatella
Piazza Brin
Aperto 24h su 24h
9 – Museo della Mente
Ci sono dei luoghi che a visitarli fanno male al cuore, e il Museo della Mente è sicuramente uno di questi. Questo museo si trova in uno dei padiglioni del complesso ospedaliero Santa Maria della Pietà; nato come ospedale dei poveri forestieri e dei pazzi, divenne poi un manicomio e chiuse dopo circa cinquecento anni di attività grazie alla legge Basaglia del 1978. Il Museo nasce dalla collaborazione con Studio Azzurro e si pone l’obiettivo di documentare la storia del manicomio e avviare una riflessione attorno al tema della diversità e dell’esclusione sociale. Il percorso della visita si articola in 7 aree, dedicate alla percezione della malattia mentale, alla vita interna degli istituti ospedalieri, alle metodologie cliniche e alla figura di Franco Basaglia. Queste isole tematiche si sviluppano sia all’interno che all’esterno e, oltre alle opere di Studio Azzurro, il museo raccoglie le collezioni scientifiche e i reperti storici appartenenti all’ex manicomio, dalle dotazioni della farmacia alle strumentazioni medico sanitarie e di ricerca scientifica. Si esce distrutti ma più consapevoli ed empatici verso le condizioni di sofferenza (cosa non da poco, soprattutto in questo momento storico).
Padiglione 6 – Piazza Santa Maria della Pietà 5
Aperto da lunedì a sabato 9.00-17.00
10 –Centrale Montemartini
Tra i luoghi della Roma insolita, lei non poteva mancare! La Centrale Montemartini è stato il primo impianto pubblico di produzione dell’elettricità a Roma all’inizio del ‘900 e, dopo la ristrutturazione avvenuta del 1997, è diventato uno straordinario esempio di archeologia industriale riconvertita in sede museale. In una parte degli ambienti, in un suggestivo affiancamento tra macchinari in ghisa e reperti di terracotta, bronzo e mosaici, sono esposti tantissimi capolavori che facevano parte dei Musei Capitolini e dell’ex Antiquarium comunale rimasti chiusi per decenni nei magazzini per mancanza di spazio. Questo museo è di una bellezza imbarazzante, è uno dei miei preferiti in assoluto, e ancora non mi spiego perché sia un museo davvero poco visitato (anche se il fatto di vederlo praticamente da soli non ha prezzo!). Se siete appassionati di storia e di archeologia come me vi consiglio questo tour guidato ai due musei romani più importanti, ovvero i Musei Capitolini e la Centrale Montemartini appunto.
Via Ostiense 106
Aperto da martedì a domenica 9.00-19.00
Biglietto 10 euro
11 – L’EUR e la Nuvola di Fuksas
Il quartiere dell’EUR (Esposizione Universale di Roma) è nato come città-satellite voluta da Mussolini in occasione dell’Esposizione Universale di Roma che avrebbe dovuto svolgersi nel 1941-42, i cui lavori però furono sospesi a causa dello scoppio della guerra. L’esposizione infatti non ebbe mai luogo. Gran parte dei giganteschi edifici in stile fascista fu però completata negli anni’50 e il quartiere oggi ospita degli edifici molto interessanti sedi principalmente di musei, banche e ministeri. Tra gli edifici più belli c’è sicuramente il Palazzo della Civiltà del Lavoro chiamato anche ‘colosseo quadrato’, acquistato da Fendi pochi anni fa e divenuto il suo headquarter; ogni tanto ci organizzano delle mostre ed è possibile visitarlo. Non lontano da lì c’è poi la famosa Nuvola, ovvero il Roma Convention Center, una futuristica (ormai non troppo) struttura congressuale internazionale progettata da Massimiliano e Doriana Fuksas, finalmente completata dopo anni di polemiche.
Nuvola (Roma Convention Center)
Via Asia 40
Aperto solo durante aperture straordinarie, eventi o fiere
12 – Cimitero acattolico
Un altro luogo insolito a Roma è il cimitero acattolico. I romani spesso lo chiamano il cimitero inglese perché vi sono sepolte perlopiù persone protestanti, ma in realtà è un cimitero acattolico, appunto, e ospita anche le tombe di illustri personaggi atei o di religione greco-ortodossa. È una specie di giardino segreto proprio alle spalle della piramide Cestia, dove inizia il quartiere di Testaccio. Qui vi sono sepolti Gadda, Goethe, Gramsci, Miriam Mafai, Keats, e molti altri poeti, scrittori e personaggi illustri. Alcune tombe sono veramente spettacolari e camminando sotto questi enormi pini marittimi in compagnia dei gatti, si respira un’incredibile aria di pace. Anche vari membri della famiglia Bulgari (di religione greco-ortodossa) sono sepolti qui e proprio da Bulgari è stata lanciata una sottoscrizione per restaurare il cimitero.
Via Caio Cestio 5
Aperto da lunedì a sabato 9.00-18.00
13 – Chiesa di Santo Stefano Rotondo
La chiesa di Santo Stefano Rotondo si trova nel quartiere del Celio, dove in epoca imperiale (ma anche oggi) risiedevano molti cittadini benestanti. È una piccola chiesa del V secolo davvero unica perché, insieme al Mausoleo di Santa Costanza, è l’unica chiesa a pianta rotonda di Roma. Internamente ha due anelli di granito antico e colonne di marmo con delle bellissime decorazioni che illustrano i vari tipi di martirio subiti dai santi. La visita di questa bellissima chiesa è inclusa anche in questo Tour di 3h in golf cart. Un altro luogo della Roma insolita che non potete perdervi!
Chiesa di Santo Stefano Rotondo
Via di Santo Stefano Rotondo 7
Aperta da martedì a domenica 10.00-13.00 e 14:00-17:00 (inverno) – 15:30-18:30 (estate)
14 – Il ghetto e la sinagoga
La presenza degli ebrei a Roma risale a un’ondata di immigrazione del II secolo a.C. e si tratta della più antica comunità ebraica europea tuttora esistente. Ci fu un tempo in cui si contavano 13 sinagoghe in tutta Roma, ma nei vari secoli, a seconda di chi era al potere, gli ebrei furono spesso vittime delle persecuzioni. La situazione volse al peggio nel 1555 quando Paolo IV obbligò gli ebrei a vivere confinati nel Ghetto; quest’ultimo venne poi smantellato nel 1888 ma l’identità religiosa e culturale degli ebrei romani è sopravvissuta intatta fino ad oggi. Oggi il Ghetto è una delle zone più caratteristiche del centro di Roma, con le case che hanno inglobato resti di dimore romane e medievali e una moltitudine di trattorie dove potete mangiare la vera cucina romana (come i famosi carciofi alla giudia..che si chiamano così non per caso). Il fulcro del Ghetto è il Portico d’Ottavia, costruito da Augusto, che ospitò dal Medioevo a fine ‘800 il mercato del pesce di Roma. Poco distante c’è poi il Tempio Maggiore, la prima sinagoga monumentale di Roma (1904), con al suo interno il Museo dell’Arte Ebraica. Una curiosità, sono state girate qui molte scene del film “La finestra di fronte” di F. Ozpetek. Se volete approfondire la storia di questo quartiere vi consiglio questo tour del Ghetto ebraico e di Trastevere; parte da Piazza Trilussa a Trastevere poi si va all’isola Tiberina fino ad entrare nel ghetto. Dura 3h ed è veramente ben fatto.
Sinagoga e Museo di Arte Ebraica
Lungotevere de Cenci
Aperto da domenica a giovedì 9:00-17:00 / venerdì 9:00-14:00
Chiuso il sabato e durante le festività ebraiche
15 – Casa Balla
Aperta al pubblico per la prima volta a giugno 2021 insieme, Casa Balla è la casa nella quale l’artista futurista Giacomo Balla visse e lavorò dal 1929 sino alla morte nel 1958. Si trova in Via Oslavia, nel quartiere Prati e, neanche a dirlo, è tutta arredata in stile futurista. La famiglia Balla vi si trasferì a malincuore perchè era una casa piccola e non di prestigio, ma l’artista la trasformò a sua immagine e somiglianza, facendone un inno al manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’universo firmato da lui e da Fortunato Depero nel 1915. La casa è piena di luce e di colori, in cui l’arte pervade tutto. Grazie al successo della mostra su Balla al MAXXI (che includeva anche la visita della casa) hanno deciso di prolungarne l’apertura fino a tutto il 2022 (e speriamo anche dopo). Trovate tutte le info per prenotare la visita qui.
Casa Balla
Via Oslavia 39B
16 – La cripta dei Cappuccini
La cripta dei Cappuccini è un luogo quasi segreto che mi ha fatto scoprire mio papà (come sempre) giusto l’ultima volta che sono stata a Roma. La cosa incredibile è che ci sarò passata davanti milioni di volte, ma non l’avevo mai vista. Questa particolarissima cripta si trova accanto alla Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, proprio all’inizio della famosissima Via Veneto, a due passi da Piazza Barberini. La cripta nacque dall’esigenza di far posto a nuovi defunti nel piccolo cimitero del convento verso la metà del XVIII secolo, e un artista (ancora senza nome) decise di comporre delle decorazioni sulle pareti e sulle volte proprio con le ossa dei defunti. La cripta è composta da 6 cappelle, tutte diverse, collegate da un lungo corridoio, dove sono stati raccolti i resti mortali di ben 3700 defunti, per lo più frati cappuccini. Purtroppo non si possono fare fotografie (faccio fatica a capire il perchè!) ma sono riuscita a farne una senza farmi vedere.
Via Veneto 27
Aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19
Biglietto 8,5 euro
17 – Ristorante Atelier Canova Tadolini1
Sapete che a Roma esiste un ristorante dove si può mangiare circondati dalle opere del Canova? Ebbene sì, nel Ristorante Atelier Canova Tadolini in Via del Babuino, vicino Piazza del Popolo. All’inizio del 1818 Canova firmò per garantire il contratto di locazione del suo “studio di uso di scultura”, a favore del suo allievo prediletto, il promettente Adamo Tadolini. Già da tempo Canova affidava numerosi incarichi al Tadolini e gli concedeva il compito di riprodurre, sotto il suo controllo, le sue opere più celebri. Dal 1818 al 1967 l’Atelier di Via del Babuino è rimasto in possesso di quattro generazioni di scultori appartenenti alla famiglia Tadolini e gli ambienti, ora adibiti a ristorante, conservano la memoria di due secoli di scultura italiana: vedrete modelli preparatori di opere famose, sculture in marmo ed in bronzo, esercitazioni anatomiche e strumenti del mestiere. Se cercate una location per un pranzo o una cena speciale, questo ristorante è semplicemente perfetto. La cucina è quella romana classica e i prezzi, considerata anche la zona, sono più che accettabili.
Ristorante Atelier Canova Tadolini
Via del Babuino 150/A
Aperto tutti i giorni dalle 12 alle 23
18 – Camerette di Sant’Ignazio di Loyola
Questo posto insolito di Roma si trova in pieno centro, vicino ad una delle chiese più importanti della città, la Chiesa del Gesù. Guardando la chiesa, sulla destra c’è infatti la Casa Professa, un edificio eretto dal Cardinale Odoardo Farnese. All’interno è possibile visitare i resti della casa di Sant’Ignazio di Loyola, che qui morì nel 1543, adattati poi per diventare la sede della compagnia di Gesù. Per visitare le camerette si percorre un lungo corridoio sulla destra e si sale al primo piano. Il pezzo forte è senza dubbio il corridoio prospettico che conduce all’appartamento, affrescato da Andrea Pozzo e dal Borgognone. Da lì si entra nell’appartamento del santo, dove sono esposti cimeli, suppellettili e una statua del santo. Sant’Iganzio di Loyola riposa in una pregevole cappella all’interno della Chiesa del Gesù, in una nicchia ricoperta di lapislazzuli.
Camerette di Sant’Ignazio di Loyola
Piazza del Gesù 45
Aperto dal lunedì al sabato dalle h16 alle h18 e la domenica dalle h10 alle h12
Ingresso gratuito
19 – IKONO Roma
L’ultimo luogo insolito che ho scovato a Roma è IKONO, una galleria esperienziale che già conoscevo di nome dopo esser stata a Madrid (lì ha aperto nel 2020). Quella di Roma si trova in una location d’eccezione, un palazzo storico in Via del Seminario, a pochi passi dal Pantheon. Le sale affrescate o con bellissimi soffitti a cassettoni sono state ristrutturate per creare diverse installazioni immersive ed interattive. IKONO è pensato per tutti, dai bambini agli adulti; ci sono stata con mio padre che è decisamente over e si è divertito come un matto! Lo scopo delle installazioni è quello di liberare la propria creatività e stimolare i propri sensi, attitudine che in effetti non ha età. Tra le varie esperienze interattive, esclusive di IKONO Roma, spiccano sicuramente le “Terme Romane”, con un’immensa piscina di bolle dove ci si può tuffare, e l’esperienza del “Light Painting”, ispirata agli esperimenti di pittura con la luce di Pablo Picasso, dove ci si può cimentare con i pennelli luminosi. Per poter godere delle installazioni al meglio e, soprattutto, per non fare la coda, vi consiglio di acquistare il biglietto prima per la fascia oraria che vi interessa.
IKONO Roma
Via del Seminario 111
Dal Lunedì al Giovedì dalle 10:00 alle 20:00
Dal Venerdì alla Domenica dalle 10:00 alle 21:00
20 – Candle Light
Più che un luogo insolito, in questo caso vi propongo un’esperienza particolare a cui ho avuto occasione di partecipare. Parliamo di Candle Light, i concerti a lume di candela in location d’eccezione. I concerti si svolgono in luoghi molto belli con Palazzo Ripetta, nel centro storico di Roma, o Villa Parco della Vittoria (quando l’esibizione è open air), che vengono illuminati da centinaia di candele. Con una vasta varietà di generi che spaziano dalla musica classica al jazz, dal pop alle colonne sonore e al balletto, questi concerti a lume di candela offrono qualcosa per tutti i gusti. Potete ascoltare i classici di Bach come i successi dei Beatles, le opere di Vivaldi o Aretha Franklin, di Ludovico Einaudi o dei Queen e dei Coldplay, la lista degli artisti è in continua crescita. Le candele indubbiamente donano un tocco magico, soprattutto per chi ha uno spirito romantico come la sottoscritta, e aggiungono molto all’esperienza di ascolto, che è già bella di per sé.
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bravissima! tutto interessante !!!
Grazie mille!
MOLTO INTERESSANTE
Grazie mille Antonietta 🙂